Nell’ultimo mese la prima delle valute appartenente al mondo del tasso negativo in termini di performance rispetto al dollaro americano è stata il franco svizzero. Un po’ a sorpresa visto l’atteggiamento piuttosto avverso manifestato a più riprese dalla Swiss National Bank verso un’eccessiva forza della divisa elvetica, ma questa realtà è rafforzato anche da fondamentali economici che continuano a migliorare.
Secondo Deutsche Bank il franco potrebbe però essere una sorpresa dei prossimi mesi per le sue qualità intrinseche di copertura contro uno scenario di stagflazione dell’economia mondiale. Bassa crescita e allora si va su una valuta difensiva, alta inflazione e si guarda ad una moneta che tramite la sua forza toglierebbe permetterebbe alla Banca centrale di veder smorzate le fiammate dei prezzi al consumo.
Svizzera: scenari economici positivi
L’inflazione in Svizzera è salita ma tutto sommato siamo ben lontani dai livelli americani. Lo 0,9% su base annua registrato a settembre non impensierisce al momento la SNB pur essendo un avvenimento eccezionale per il Paese europeo visti i recenti precedenti.
Il contesto economico è positivo. L’indice PMI manifatturiero è salito anche a settembre a 68 punti, la disoccupazione scesa al 2,8%, le vendite al dettaglio salite allo 0,5%. Scenario che ovviamente non prende in considerazione nessuna manovra sul costo del denaro da parte di una NAzione che detiene il record negativo di tassi di interesse ufficiali, fermi da tempo a -0,75%.
USD/CHF ed EUR/CHF: analisi tecnica e strategie operative
Il cambio USD/CHF, a differenza di EUR/USD o USD/JPY, sta mostrando degli interessanti segnali di inversione di tendenza. Colpita la trendline ribassista che guida il cambio dal 2019, i trader hanno potuto alleggerire alcune delle numerose posizioni short aperte nelle scorse settimane.
Queste ricoperture per il momento hanno favorito un allontanamento dalle resistenze da parte di USD/CHF, ma non solo. Le quotazioni stanno costruendo una figura di testa e spalle ribassista che spianerebbe la strada alla divisa elvetica in caso di successo.
Il supporto chiave è posizionato a 0,915, dove passa la media mobile a 200 giorni. Scendere sotto quella soglia aprirebbe le porte del ribasso per i prezzi. EUR/CHF si stia posizionando su un livello altrettanto critico.
Il minimo di agosto di 1,07 è stato ritestato, ma considerando che il recente movimento è la diretta reazione al test della media mobile a 200 giorni che a settembre ha fatto da resistenza, non mi stupirei di veder scendere il cross ancora più giù nelle prossime settimane. Pur essendoci nell’aria lo spauracchio del doppio minimo, al momento ritengo che lo short rimanga il trade da preferire almeno fino a quando si rimarrà sotto 1,085.