Negli ultimi 10 anni il mese di maggio è sempre risultato negativo per la sterlina. Per questo sto seguendo con molto interesse l’andamento del Pound per sfruttare l'eventuale debolezza e alimentare le posizioni long. L'indebolimento per ora tarda ad arrivare, anche se non è un cattivo segnale.
Passato il timore delle elezioni scozzesi con relativo rischio di referendum per l’indipendenza (sarà un tema che logorerà ai fianchi il governo Johnson ma non è attuale), le luci del palcoscenico vanno adesso sulla Bank of England.
Il tapering sembra realtà con la BoE che ridurrà progressivamente gli acquisti settimanali di bond man mano che la ripresa riprenderà vigore grazie alle riaperture. Questo elemento aumenterà probabilmente i rendimenti offerti dai Gilt ed il differenziale tassi con l’euro aumentando l’appetibilità della sterlina.
La maggior parte degli analisti non prevede comunque rialzi nei tassi fino al 2023 e questo per un tasso di inflazione che dopo una fiammata si dovrebbe comunque assestare nel 2022 attorno al 2%.
Staremo a vedere, anche perché sono convinto che l'indice dei prezzi al consumo possa ancora rivelarsi una sorpresa nei prossimi mesi.
Quando una stagionalità risulta essere così negativa ma il mercato si muove nella direzione opposta questo è comunque un segnale da non ignorare. Il movimento del Cable risulta per questo interessante, con i prezzi che hanno tentato di sfondare i supporti che guidano il trend ascendente da marzo 2020.
GBP/USD ed EUR/GBP: analisi tecnica e strategie operative
Il prossimo ostacolo è quello identificato in area 1,42-1,43, che già a febbraio ha contenuto gli attacchi dei compratori. Lo stesso livello nel 2018 diede vita ad un doppio massimo anticipatore di un violento calo nel valore della sterlina. Siamo di fronte ad un fenomeno analogo? Dal punto di vista dell’incertezza no. Pur con le conseguenze negative del caso la Brexit è realtà ed a differenza del 2018 i mercati sanno già cosa aspettarsi.
Oltretutto il Governo che sembrava traballare durante la fase più dura della pandemia ha saputo gestire in modo eccellente il piano di vaccinazione, e Boris Johnson sembra aver allontanato lo spettro delle nuove elezioni. Per quello che riguarda il cross EUR/GBP il mercato ha avvicinato senza toccare la media mobile a 200 giorni di 0,88.
Anche qui un buon segnale. Quello che sembra in formazione qui appare un doppio massimo che sotto 0,85 troverebbe la sua formalizzazione con relativo nuovo ribasso verso la corposa fascia di supporto posizionata tra 0,82 e 0,83. Credo che questo livello rimanga per i prossimi mesi il cosiddetto “fair value” obiettivo per chi possiede sterline inglesi in attesa di nuovi trigger di mercato capaci di spostare la bilancia a favore di una valuta piuttosto che l’altra.