Cambio di visione nell’operatività settimanale di trading su EUR/USD. Nella serata dello scorso 16 giugno le quotazioni hanno subito una violenta accelerazione a ribasso iniziata in zona 1,2120 per culminare a 1,1890. Oltre due figure lasciate sul terreno in meno di 24 ore non sono poche per il cambio più scambiato al mondo.
Le motivazioni delle vendite derivano dai verbali del FOMC e dal successivo meeting della Fed che ha fatto presagire un futuro cambio di rotta nella politica monetaria con due possibili aumenti di tassi entro il 2023. La notizia ha fatto scattare gli acquisti di dollari e massicce vendite su oro e sui listini azionari.
La Fed penalizza anche l'oro
Se i principali indici di Borsa hanno iniziato un recupero, l'oro continua a puntare verso il basso: la motivazione risiede nella comune idea che il metallo giallo sia un ottimo strumento contro l'inflazione che però non stacca cedole.
Essendo quotato in dollari USA un eventuale aumento del costo del denaro rende più favorevole l'allocazione in titoli di Stato. Credo anche che molti speculatori abbiano accumulato ingenti profitti con l'ultima risalita dei prezzi e negli scorsi giorni si sono manifestate le prime avvisaglie per spingerli a monetizzare i guadagni.
EUR/USD: attendersi un rimbalzo dopo la discesa?
È da qualche settimana che sto puntando ad un movimento simile per EUR/USD nella mia attività di trading, tanto che è andata a target una delle principali operazioni che avevo in essere e già messa in luce in un precedente articolo. Seguendo l'operazione in tempo reale sono riuscito a spostare il target verso la zona di 1,20.
A ridosso dell'area 1,19 ho deciso di entrare al rialzo tentando di intercettare un rimbalzo fino a 1,1990/1,2010. La posizione avrà una size del 30% rispetto alla prima, in quanto la volatilità rimane elevata e il rischio di annullare il primo profitto è reale. Se la lettura fosse giusta riuscirei nella stessa settimana a guadagnare dalla forte discesa e poi dalla risalita dello stesso strumento.