Il mese di maggio potrebbe diventare il settimo consecutivo nel quale il dollaro canadese risulterà vincente nei confronti dello Yen giapponese. Ma perché oggi porto alla vostra attenzione questo cross poco popolare in Europa ma tra i più scambiati in Nord America? Uno dei motivi è legato al grafico di lungo periodo che ci mette di fronte ad una prospettiva intrigante. Essendo il dollaro canadese una commodity currency e lo yen giapponese una low yield currencies anticiclica, un trade long significa andare lunghi di crescita e corti di protezione.
Nell’ultimo anno il CAD/JPY è salito del 17%, valori che hanno fatto la differenza nelle performance degli indici azionari locali. Il Nikkei 225 in valuta locale ha realizzato negli ultimi 12 mesi un guadagno del 39%. Il TSX canadese +36%.
Dollaro canadese e yen giapponese: le politiche monetarie delle Banche centrali
Lato politiche monetarie il Canada ha già annunciato l’avvio del tapering, preludio ad un rialzo dei tassi nel 2022. Il Giappone, da anni invischiato nella politica del tasso zero e del QE, appare invece imbrigliato in una palude dalla quale sembra complicato uscire a breve. Il Premier Suga è in calo di popolarità per la gestione di Covid e Olimpiadi e questo potrebbe preludere a nuove mosse di spesa pubblica prima dell’autunno.
CAD/JPY rappresenta quindi un cross da sfruttare sulla base di quello che ci si aspetta relativamente all’appetito per il rischio dei mercati. Come sappiamo, in estate la volatilità fa spesso capolino nel mondo finanziario.
CAD/JPY: analisi tecnica e strategie operative
Per questo mi sembra interessante monitorare un secondo grafico. Dipinto il quadro generale di livelli di resistenza di lungo periodo oggi sotto pressione in area 90, il grafico giornaliero di CAD/JPY ci dice che i prezzi sono tornati a ridosso dei massimi del 2017, ma non solo.
L’estensione del rialzo partito ad ottobre è pari a 1,618 volte la prima gamba di marzo-giugno 2020. Una proporzione di Fibonacci che si va ad incastrare in una evidente divergenza tra lo spot con massimi ascendenti e l’oscillatore RSI appena uscito dall’ipervenduto in aperta divergenza.
Guardare perciò allo short sul cross significa in questo momento andare contro una tendenza bullish piuttosto evidente. Può essere un buono strumento di copertura contro i rischi estivi e potrebbe vedere area 85, dove transita la media mobile a 200 giorni, come obiettivo potenziale.
Ovviamente questo ragionamento può essere traslato anche su altri cross valutari particolarmente sensibili al rischio come AUD/JPY e NZD/JPY. In questo momento tuttavia CAD/JPY ci sembra però quello che meglio potrebbe sfruttare un de-risking nel mondo delle materie prime o comunque degli asset più sensibili alla crescita economia, soprattutto cinese ed americana.