Con la crescita dei prezzi al consumo americani a livelli che non si vedevano da 30 anni, il mercato ha cominciato a interrogarsi sui potenziali rischi che il persistere dell'inflazione avrà sulla crescita economica futura.
Quando c’è incertezza, magari sommata a tassi reali ampiamente negativi come oggi, l’oro ha qualcosa da dire. Non è un caso che gli hedge fund abbiano spinto le loro scommesse rialziste sul metallo giallo ai massimi da 10 mesi, una fiducia ripagata a livello grafico.
Oro: cosa dice l'analisi tecnica del grafico?
Il breakout della trendline ribassista che dai massimi di agosto 2020 guida il bribasso dell'oro, ha fornito un segnale concreto di questo nuovo posizionamento. Dopo aver passato il 2021 a lottare con i supporti di 1.700 dollari, il metallo giallo ha così preso la via del rialzo superando prima la media mobile a 200 giorni, poi la neckline del testa e spalle rialzista luglio-ottobre e infine la linea discendente principale.
Immediata l’accelerazione: ora si guarda con estrema attenzione a zona 1.900/1.915 dollari. Superare anche quel livello formalizzerebbe una figura di doppio minimo con obiettivi a quel punto molto ambiziosi che si posizionerebbero ben sopra i 2.000 dollari e quindi in zona massimi del 2020.
Investire sullo yen per proteggere il portafoglio: analisi AUD/JPY
Per chi cerca protezione dai rischi c’è però anche lo yen, che contro valute più speculative come quelle legate al mondo delle materie prime (ma anche contro euro), sta tentando una reazione. Mi riferisco in particolare ad AUD/JPY dove la resistenza offerta dai massimi 2021 di area 85 apre le porte alla possibilità di un doppio massimo che avrebbe la possibilità di portare ad un ridimensionamento nei prezzi delle materie prime in inverno.
I dati di crescita giapponesi del terzo trimestre non sono stati esaltanti. L’economia si è contratta dello 0,8% contro attese di -0,2%. Il PIL nipponico è sceso in due degli ultimi tre trimestri e in cinque degli ultimi otto.
Pessimo anche il dato dei consumi privati scesi del 1,1% nel terzo trimestre contro un calo atteso di -0,5%. In calo anche la spesa delle aziende scesa del 3,8%. L’attesa a questo punto è tutta per la presentazione del pacchetto fiscale del neo premier Kishida, stimoli che dovrebbero arrivare a 40 trilioni di di yen.
La Bank of Japan ha ribadito che la politica accomodante non muterà anche se l’inflazione salirà al 1%, la metà del 2% target. Il prossimo meeting è previsto per il 17 dicembre quando nuovi aggiornamenti verranno dati sul Funding Program lanciato nel 2020 per fronteggiare la pandemia.
Lo yen è riuscito a rimanere contro dollaro sotto la resistenza di area 115 nonostante un biglietto verde estremamente forte. Fondamentale la tenuta di questo livello nelle prossime settimane, ma se l’oro ripartirà difficile assistere ad un USD/JPY tanto più in alto rispetto ai livelli attuali.