Con un colpo a sorpresa la Banca centrale neozelandese rilancia le sorti del kiwi. Per NZD/USD, non si può ignorare cosa ha provocato il recente comunicato della Reserve Bank of New Zealand sul mercato valutario. I tassi di interesse sono rimasti invariati allo 0,25% così come il Quantitative Easing è stato mantenuto inalterato nella sua porta da 100 miliardi di dollari neozelandesi.
Quello che però ha stupito il mercato sono state le proiezioni della RBNZ su un rialzo del costo del denaro entro il 2022. Potrebbero essere 1-2 i ritocchi verso l'alto dei tassi, contro le previsioni nulle della vigilia. Addirittura dovrebbero salire a 1,75% entro la metà del 2024. Siccome la RBNZ ha ricominciato a pubblicare le previsioni del passo da tenere sul costo del denaro dopo un anno di sospensione, ecco che l’evento ha stupito il mercato.
EUR/NZD e NZD/USD: analisi tecnica e livelli di trading
Come fanno solitamente gli istituti monetari, la condizionalità all’outlook economico e la sua evoluzione rappresentano la scappatoia verso la quale ci si potrà rifugiare in caso di ripensamento. Una inversione a U rispetto al 14 aprile, quando la RBNZ predicava pazienza e si attendeva di rimuovere le condizioni accomodanti vigenti solo nel lungo periodo.
Tutta in rialzo la curva dei tassi con il 2 anni su di oltre 60 punti base di rendimento mentre più moderato, come spesso accade in questi casi, il decennale. Bella la reazione di NZD/USD, che dopo aver testato nei giorni scorsi la media mobile a 200 giorni è ripartito di slancio puntando nuovamente quella coriacea resistenza rappresentata da area 0,75.
Nel 2016, 2017 e 2018 il kiwi ha sempre trovato da queste parti una barriera insormontabile. Adesso che la politica monetaria sembra essere pronta a smuoversi non posso escludere un definitivo superamento di questo livello. I flussi che potrebbero spostarsi dalla vicina Australia alla Nuova Zelanda per effetto di rendimenti che sulla scadenza 5 anni risultano quasi 40 punti base più alti per i bond neozelandesi, possono dare spinta a NZD, che anche contro euro ha emesso una sentenza notevole.
EUR/NZD ha testato la media a 200 giorni a 1,70 prima di virare nettamente al ribasso. Scendere sotto 1,66 aprirebbe le porte ad un doppio massimo con obiettivo area 1,62. La Nuova Zelanda si accoda così alla Gran Bretagna e al Canada che per esplicita dichiarazione della propria Banca centrale hanno deciso di comunicare al mercato l’imminente cambio di politica monetaria. Saranno queste le valute premiate dal mercato nei prossimi mesi?