La volontà della Banca centrale giapponese di non combattere l’inflazione come stanno facendo le altre autorità monetarie è dettata da diversi fattori, ma le conseguenze sul cambio sono facilmente visibili a livello grafico con EUR/JPY sempre più in alto e USD/JPY ai massimi degli ultimi 20 anni. Lo yen è una valuta sottovalutata dal punto di vista fondamentale, ma questo non impedisce una svalutazione aggiuntiva nei prossimi mesi.
La Bank of Japan ha ribadito che fino a quando l’inflazione stabilmente non sarà ritornata sopra al 2% sui tassi di interesse non si muoverà nulla, mantenendo un allentamento monetario che ormai dura da un decennio e che negli ultimi anni ha introdotto il controllo della curva dei rendimenti tra i suoi strumenti. E mentre Treasury e BTP volano oltre al 3% di rendimento i JBond rimangono poco sopra lo 0.
Il differenziale tassi ripaga anche nel rapporto tra euro e yen, visto che la BCE è ormai in vista del primo ritocco all’insù dei tassi dai tempi della crisi dell’Eurozona. Lo yen non ha saputo nemmeno sfruttare i recenti fenomeni di volatilità registrati sui mercati azionari perdendo il tradizionale status di bene rifugio. Il rialzo dei rendimenti americani in una fase di ribasso dell’azionario è un fattore nuovo che ha pesato anche nel tradizionale ruolo di bene rifugio dei Treasury che, come la valuta nipponica, sono stati venduti dagli investitori.
Il Ministro delle Finanze giapponese ha ribadito che la volatilità e i movimenti troppo rapidi di svalutazione dello yen non sono desiderabili, ma di intervento sul mercato valutario ancora non se ne parla ed è probabile che se movimenti della BoJ ci saranno, non avranno una portata epocale. Il sentiment negativo verso la divisa nipponica non è poi estremo a giudicare dai saldi netti detenuti dagli speculatori sul mercato dei futures: anche da qui possiamo dedurre che potrebbe andare ancora peggio.
EUR/JPY: analisi tecnica e livelli trading
EUR/JPY in effetti ha una struttura grafica che sembra preludere a nuovi massimi. Dalla rottura rialzista del 2020 il cross non si è più voltato indietro e le ultime quattro settimane di rialzo hanno prodotto una salita vertiginosa di 10 figure. Lo stop più probabile in questa fase è da posizionare in area 150 dove si trova anche il massimo del 2014.
Il vero obiettivo di lungo periodo potrebbe però essere ben più in alto, ad esempio quella zona compresa tra 160 e 170 dove i massimi del 1998 e del 2007 fanno la loro bella presenza assieme alla proiezione di estensione del movimento cominciato nel 2020 che qui eguaglierebbe la prima gamba rialzista 2012-2015. Tempi difficili aspettano ancora lo yen.