La Bank of Canada sta avendo un atteggiamento meno accomodante del previsto, che non ha nascosto la volontà di procedere nel percorso di normalizzazione del costo del denaro per contrastare l’inflazione. Il dato sul PIL canadese del primo trimestre ha deluso le aspettative. Sulla rilevazione, che si è attestata al +3,1% contro il 5,2% atteso, sono state soprattutto le esportazioni ad incidere negativamente.
La Banca centrale del Paese ha alzato il costo del denaro di 50 punti base, portandolo all'1,5% senza scomporsi più di tanto di fronte al recente dato sulla crescita. L'istituto ha fatto capire ai mercati di essere pronto a spingere sull’acceleratore se necessario. I prossimi meeting di luglio e settembre dovrebbero portare altri due incrementi da 50 punti base ciascuno, con le curve swap che scontano tassi finali del ciclo restrittivo al 3,75%.
Di fronte ad un rischio aumentato di elevata inflazione che diventa più permanente del previsto nelle attese degli operatori, la Bank of Canada ha chiaramente indicato che i tassi di interesse dovranno salire ancora, perché l’economia è in buona salute e sta operando con un eccesso di domanda aggregata e di pressione sui salari. Quali le reazioni sul dollaro canadese di fronte a questa impostazione decisamente hawkish?
USD/CAD ed EUR/CAD: analisi tecnica e strategie operative
Per quello che riguarda USD/CAD, nuovi minimi in area 1,26 sono arrivati. Sono così quattro le settimane consecutive di ribasso, con il triplice tentativo dei mesi scorsi di oltrepassare definitivamente area 1,30 che sembra essere ormai naufragato. Su EUR/CAD abbiamo adesso un nuovo tentativo di puntare i minimi del 2015 prima e del 2012 poi. In nove mesi, sono state otto le candele ribassiste disegnate sui grafici, un segnale della forza di un dollaro canadese rafforzato dall’ascesa nel prezzo del petrolio.
A livello mensile l’RSI è entrato nella zona di ipervenduto. L’ultima volta è stato nel 2000, al termine di un bear market che portò EUR/CAD da 2,25 a 1,25 in tre anni. L’ipervenduto arrivò nel 1999 mentre il bottom finale del cross solo nel 2000. Questo ci dice che uscire dal canadese è ancora prematuro.
Ci sono sicuramente condizioni di eccessivo ottimismo sul CAD e questo potrebbe indurre un rialzo. Quando preoccuparsi per chi ha posizioni lunghe? Il superamento definitivo di 1,37 creerebbe le premesse per un’accelerazione verso 1,40/1,41 in quello che al momento appare come lo scenario migliore per la moneta unica europea.