La corsa di diverse banche d’affari a rivedere i propri target di prezzo su EUR/USD è forse un primo segnale di quello che verrà, ovvero non la parità tra euro e dollaro. Ultima in ordine di tempo JP Morgan, che ha rivisto il target price alla parità per il cambio. Questo comportamento in passato è coinciso con la fase finale della discesa dell’euro, se non con vere e proprie inversioni di tendenza.
Pur non essendo ancora di fronte a situazioni di sentiment estremo sull’euro (gli hedge fund sono diventati short solo un paio di settimane fa) questo comportamento degli istituzionali è sospetto e la conferma arriva anche da un post straordinario di Christine Lagarde sul blog della BCE.
Euro in rafforzamento con attese BCE più aggressiva
L’articolo che trovate a questo link evidenzia la ferma volontà della Banca Centrale Europea di alzare i tassi ma non solo. Con un'aggressività inusuale per l’istituto di Francoforte, Lagarde ha indicato che la strada potrebbe anche essere quella di muoversi oltre il tasso di neutralità del 2%. Il che fa sospettare che, nonostante il netto rifiuto a giustificare questa inversione ad U, la Banca centrale si è accorta di essere in netto ritardo.
L'Eurotower ha quindi confermato che farà quello che altri istituti stanno già facendo. Alzare i tassi a luglio, ma per arrivare dove? Il mercato stima tassi allo 0,5% entro fine anno, una manovra che sicuramente riporterebbe alla normalità un mondo come quello monetario distrutto dalle politiche del tasso negativo, ma che dall’altro pone degli interrogativi sulle sorti di EUR/USD. L’euro sente profumo di riduzione nel differenziale tassi Fed A dire il vero il merito più che alla Lagarde va ad una decisa riduzione dei rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi americana che ora fiuta aria di recessione economica, ma forse anche una politica meno aggressiva del previsto da parte di Powell.
EUR/USD: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, bisogna prendere nota della solidità dei supporti di area 1,03/1,04 e, in prospettiva, dell’altrettanto solida resistenza che passa dalla media mobile a 100 giorni di 1,093. Poco sopra a 1,11 troviamo la trendline discendente che guida il bear market da giugno 2020 e che, proprio un anno dopo, potrebbe rappresentare lo scoglio più duro per un euro che vuole recuperare terreno.
Non dimentichiamoci poi che da maggio fino a fine estate il dollaro vive uno dei suoi momenti stagionali peggiori e quindi non è così improbabile un EUR/USD che nelle prossime settimane si muoverà ancora in una direzione rialzista. Tra 1,08 e 1,09 gli speculatori potrebbero comunque cominciare a ridurre i long in attesa di capire quali sono le reali intenzioni dei banchieri centrali. Per i trend followes questi livelli sarebbero invece buoni per tentare nuovi short di euro con stop sopra 1,11.