Quanto vale Bitcoin? Negli anni si sono sprecate le previsioni sulle quotazioni della principale criptovaluta. Quando il suo valore viaggiava al di sotto di 10.000 dollari qualcuno aveva azzardato un rally che l'avrebbe portata a 100.000 dollari. In pochi credevano a un'ipotesi considerata per lo più folle, ma che si è fatta molto concreta durante la pandemia allorché l'impressionante cavalcata del token lo spinse fino a quasi 69.000 dollari.
Da quel momento l'obiettivo per molti era alla portata e anche da raggiungere in breve tempo. Oggi che i prezzi stazionano appena sopra i 40.000 dollari prevale la cautela, mentre il sospetto che Bitcoin possa lasciare il posto in futuro ad altre cripto tecnologicamente più avanzate e meno inquinanti inizia a farsi strada nel mondo degli investitori crittografici.
Bitcoin: ecco qual è il suo valore equo
Riprendendo la domanda iniziale, vi è da chiedersi se esiste un modello che riesca a dare un minimo di valore intrinseco alla moneta virtuale. In realtà vi è la legge di Metcalfe che basa il fair value sull'effetto rete. In base a questo principio, il valore di una rete cresce più velocemente del numero di utenti connessi, precisamente in base al quadrato del numero degli utenti.
Questo modello è stato studiato da Claude Erb, ex gestore di portafoglio di materie prime presso TCW Group. Erb è partito dall'assunto che per ogni Bitcoin estratto vi è un utente in una rete, quindi il valore aumenta via via che cresce il mining della cripto.
Effettuando i dovuti calcoli, il valore equo di Bitcoin sarebbe attualmente di 20.851 dollari, praticamente la metà di quelle che sono le quotazioni attuali. Tutto questo metterebbe in apprensione i più accaniti sostenitori della criptovaluta, ma Erb tiene a precisare che questo studio serve come supporto statistico per avere un orientamento generale.
Bitcoin: è attendibile la legge di Metcalfe?
Quanto preciso è il modello basato sulla legge di Metcalfe? Nel dicembre 2020 lo si è utilizzato per eseguire lo stesso calcolo e il valore equo di Bitcoin è risultato di 12.000 dollari. Nei 4 mesi successivi la madre delle valute digitali è salita fino a quasi 65.000 dollari. Questo ridimensionerebbe l'efficacia dello studio?
I sostenitori della legge di Metcalfe la pensano diversamente e fanno un parallelo con l'indice S&P 500. Attualmente il paniere americano prezza 2,2 volte il suo valore equo, ma poi le quotazioni oscillano negli anni al di sopra e al di sotto di tale valore. E così accade per qualsiasi altra attività quotata in Borsa. Quindi, perché per Bitcoin dovrebbe essere diverso?
Una tesi questa molto coraggiosa da sostenere, alla luce del fatto che ormai si considera il mondo delle criptovalute come inserito in un processo che difficilmente potrà tornare indietro e che quindi davanti a sé vedrebbe solamente prospettive di crescita. Ciò non toglie che tutto questo possa far riflettere, ancor più se dovesse prendere corpo l'iniziativa delle Autorità di Regolamentazione di disciplinare il mondo della blockchain, portando avanti magari le valute digitali sotto il loro diretto controllo.