Negli ultimi mesi il token di un protocollo molto particolare e unico nel suo genere ha iniziato a scalare la classifica per capitalizzazione di mercato raggiungendo la top 50. Stiamo parlando di The Graph, ossia un protocollo di indicizzazione e di API globale per organizzare i dati della blockchain e renderli facilmente accessibili agli utenti.
Gli sviluppatori possono utilizzare Graph Explorer per cercare, trovare e pubblicare tutti i dati pubblici di cui hanno bisogno per costruire applicazioni decentralizzate, o DApp. Con indicizzazione si intende la semplicità e la velocità nel trovare dei dati all’interno della Blockchain.
La rete Graph rende possibile costruire delle applicazioni decentralizzate che girano interamente su infrastrutture pubbliche. La piattaforma sviluppata da Yaniv Tal, Jannis Pohlman e Brandom Ramirez verso la fine del 2017 è tra i primi software di indicizzazione e interrogazione decentralizzati disponibili sul mercato.
Dal lancio in mainnet nel dicembre 2020 la piattaforma ha già raggiunto la milestone del miliardo di query, o richieste, facendo schizzare anche il prezzo del token ad essa associato. Cerchiamo di scoprire il funzionamento di uno dei protocolli più “sui generis” del mondo Decentralized Finance.
Graph Explorer: come funziona il protocollo
Prima di scendere nel dettaglio e capire il funzionamento della piattaforma bisogna individuare il vero valore aggiunto che questo porta nel mondo della DeFi. Per fare ciò bisogna comprendere come funzionano e dove salvano i loro dati le applicazioni decentralizzate, vedi Uniswap Aave.
Le DApp sono delle applicazioni costruite al di sopra della Blockchain di Ethereum (nel 90% dei casi) attraverso gli Smart Contract. Questi software interagiscono nativamente con la Blockchain di Ethereum per salvare i dati degli utenti o delle applicazioni stesse come prestiti p2p o swap. Tutti questi dati vengono salvati nella Blockchain come transazioni che possono avere delle informazioni rilevanti o meno.
Attraverso The Graph gli sviluppatori di applicazioni possono ottenere in maniera molto semplice ed essenziale i dati da DApp come Uniswap, Balancer, Curve Finance, Aave, Compound e altri. Gli sviluppatori di applicazioni e DApp possono interrogare la rete The Graph pagando in token nativi della piattaforma, chiamati GRT.
Il network consiste principalmente in quattro attori principali: Indexers, Curators e Delegators che forniscono i loro servizi alla rete e i Consumatori che utilizzano le applicazioni e consumano i dati prodotti.
Il protocollo The Graph sta velocemente prendendo piede nel mondo delle criptovalute e in particolare in quello della DeFi. Gli imprenditori stanno creando applicazioni mai viste prima per scalare e mettere in comunicazioni sempre più gli utenti con i protocolli decentralizzati. Al momento al di sopra di The Graph sono state costruite applicazioni come Marketplace, Protocolli DeFi, Governance e Social.
Prendendo come esempio Uniswap, uno dei DEX più famosi su ETH, The Graph permette di avere accesso a dati come il volume totale delle transazioni, il volume di un determinato pair di token o il numero di transazioni giornaliere senza dover interrogare la Blockchain direttamente.
GRT: il Token nativo di The Graph
Il token nativo del protocollo si chiama GRT ed è un token di utilità fungibile molto importante all’interno dell’ecosistema di The Graph. Permette infatti di incentivare gli Indexers, i Curators e i Delegators ad ampliare il protocollo e a renderlo sempre più efficiente e utile. La Supply finale di questo token sarà di 10 miliardi con un inflazione annua di circa il 3% e al momento ha una capitalizzazione di $2.2 miliardi con un prezzo di $1.86.
The Graph è senza dubbio uno dei protocolli più interessanti nel mondo delle criptovalute e il suo token nativo GRT oltre ad avere un’utilità all’interno del protocollo stesso è uno di quelli con più potenzialità per il futuro.