Bitcoin staziona ancora nella zona sotto ai 44.000 dollari preparando la prossima mossa, che darà inevitabilmente una direzionalità al mercato per il breve-medio termine. Non è da escludere un lieve ritracciamento prima di una ripartenza verso l’alto, ma gli analisti che seguono i cicli di halving sono pronti a scommettere che i tempi siano maturi per ritracciamenti importanti e che il “bear market” sia solo alle porte.
La prossima mossa delle quotazioni della prima criptovaluta per capitalizzazione potrà sicuramente aiutarci a capire quale delle due tesi sia la più accreditata. Le altcoins registrano una lieve flessione rispetto alle quotazioni di ieri, fatta eccezione per il settore gaming e metaverso che rimane in territorio leggermente positivo o neutrale.
L’unico rialzo importante si registra sulla moneta dell’exchange Bitfinex, Unus Sed Leo (LEO), che fa un balzo di oltre il 50% in un solo giorno grazie alla notizia del recupero di alcuni fondi sottratti nel 2016, che stando alla società verranno investiti per l’80% in questa valuta digitale, che ai tempi del furto fu creata come risarcimento per le vittime. Vediamo le principali notizie di giornata.
Sequestrati $3,6 miliardi in Bitcoin rubati a Bitfinex nel 2016
Una coppia di trentenni di New York è stata arrestata a Manhattan nella mattina di ieri, martedì 8 febbraio, con l’accusa di cospirazione per riciclaggio di denaro. L’arresto è probabilmente arrivato in seguito allo spostamento dei fondi sottratti all’exchange Bitfinex, segnalato lo scorso 2 febbraio e ha portato al sequestro da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di 94.000 Bitcoin, valutati ora 3,6 miliardi di dollari, su un totale di quasi 120.000 rubati nell’agosto 2016.
Sono stati tracciati alcuni fondi, che dopo complesse transazioni in criptovaluta sono stati depositati in conti finanziari controllati dalla coppia, che ora rischia 25 anni di carcere. “Questi arresti e questo sequestro finanziario, il più grande mai effettuato dal Ministero, dimostrano che le criptovalute non sono un rifugio per criminali”, ha commentato in un comunicato una funzionaria del Dipartimento di Giustizia.
Il Congresso degli Stati Uniti respinge la nuova legge sulle stablecoin
Nell’udienza dell’8 febbraio 2022, il Congresso degli Stati Uniti ha respinto la proposta del Dipartimento del Tesoro per una nuova legge sulle stablecoin. La legge mirava a permettere l’emissione di criptovaluta ancorata al prezzo del dollaro americano esclusivamente a istituti di deposito in possesso di assicurazione FDIC, che per la maggior parte comprende le banche.
Nonostante si sia evidenziata la necessità di garantire maggiore trasparenza sulle informazioni fornite dagli emittenti, che dovrebbero sottoporsi ad audit di enti terzi autorizzati a tale scopo, il comitato ha ampiamente respinto l'idea che ogni emittente di stablecoin abbia bisogno dello stesso tipo di regolamentazione delle banche. La notizia è stata percepita in modo positivo nel mondo delle criptovalute, che contrariamente avrebbe visto una gestione più centralizzata di una fetta importante della propria capitalizzazione di mercato.
La Russia verso il riconoscimento degli asset digitali come forma di valuta
Secondo il quotidiano russo Kommersant, il Governo e la Bank of Russia avrebbero raggiunto un accordo su come regolamentare le criptovalute. Si sta preparando un disegno di legge, atteso per il 18 febbraio, che consentirà l’utilizzo delle valute digitali solo “nel settore legale” con piena identificazione del titolare, tramite il sistema bancario o tramite intermediari autorizzati.
Questa soluzione suggerisce che le criptovalute verranno trattate come un tipo di valuta piuttosto che come asset finanziari digitali. Sembra quindi che si possa concludere in questo modo il braccio di ferro tra il Governo e la Banca Centrale, che a gennaio aveva proposto il divieto di utilizzo delle criptovalute nel Paese per evitare la perdita della stabilità finanziaria.
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