Bitcoin sembra in leggera correzione, ma a detta di molti potrebbe essere il preludio di un nuovo impulso rialzista. Attualmente ci troviamo a 41.750 dollari al momento della scrittura. Le tensioni geopolitiche, che non accennano ad attenuarsi, specialmente dopo l’attacco russo alla centrale nucleare più grande d’Europa a Zaporizhzhia, generano molta indecisione in tutti i mercati, criptovalute incluse.
La dominance di Bitcoin si mantiene al 43% dell’intero mercato degli asset crittografici, mentre le altcoins evidenziano movimenti nervosi, come ad esempio l’aumento di UMA (UMA) e Waves (WAVES), che guadagnano rispettivamente il 24% e il 14% in un solo giorno, mentre al contrario Helium (HNT), Solana (SOL) e Convex Finance (CVX) perdono più dell’8%. Vediamo le principali notizie di giornata.
Lugano Plan B: il piano per diventare capitale europea delle criptovalute
La città di Lugano, nella Svizzera del sud, ha presentato ieri all’evento “Plan B”, un progetto che potrebbe farla diventare la capitale europea delle criptovalute. Sono intervenuti il sindaco Michele Foletti e il direttore tecnico di Tether e Bitfinex Paolo Ardoino, spiegando come la partnership strategica tra la città e l’emittente di stablecoin dovrebbero incoraggiare l’adozione di Bitcoin (BTC), Tether (USDT) e la valuta digitale di Lugano (LVGA) da parte di molte aziende locali, rendendole di fatto simili alla valuta a corso legale.
I cittadini potranno quindi pagare con i loro asset crittografici le tasse locali, i parcheggi, le tasse universitarie e tutti i servizi pubblici, oltre a 200 negozi e attività commerciali che si sono già resi disponibili a far parte del progetto. Tether ha affermato che la collaborazione con la città prevede anche la creazione di un fondo di 100 milioni di franchi, destinato alle startup che intendono puntare sulla tecnologia blockchain.
Anche Polygon parteciperà attivamente, mettendo a disposizione la propria infrastruttura per gli insediamenti dei progetti blockchain che nasceranno nella città. C’è grande entusiasmo tra gli appassionati di criptovalute per la scelta di Lugano, che ospiterà anche la conferenza del Bitcoin World Forum in ottobre.
La collaborazione tra Lugano e Tether raccontata dal CTO Paolo Ardoino
Paolo Ardoino, in un’intervista rilasciata a Cointelegraph Italia, dichiara che "La partnership tra Tether e Lugano rappresenterà un modello per l’uso quotidiano della tecnologia blockchain nel mondo reale e su larga scala". A tal proposito cita anche il grande lavoro svolto dai legislatori di El Salvador per l’adozione delle criptovalute.
“Lugano mira a diventare una casa per la comunità crypto, dove poter crescere e prosperare”, afferma, aggiungendo che l’hub che vedrà la luce nel centro della città, ospitando società e startup specializzate nel settore, sarà alimentato dalle giovani menti che decideranno di studiare queste tecnologie in una delle tre università locali, dove verranno rese disponibili diverse centinaia di borse di studio dalla sua azienda.
In merito al piano di Lugano per dare vita a un’economia interamente incentrata sulle criptovalute afferma che “Le prime nazioni e città che abbracceranno pienamente questa nuova opportunità potrebbero ottenere un importante impulso per le loro economie”.
Metamask e OpenSea bloccati in alcune giurisdizioni
Nell’ultimo giorno si sono susseguite diverse segnalazioni sul blocco degli accessi ai servizi crittografici da parte del portafoglio Metamask e del mercato NFT OpenSea. Il problema sembra essere originato da Infura, un’infrastruttura di nodi blockchain per connettersi alla rete Ethereum, utilizzata da entrambi i servizi.
Un portavoce della società ha detto che "Infura monitora da vicino le modifiche ai programmi di sanzioni statunitensi annunciati dall'Office of Foreign Assets Control e adatta in modo restrittivo i propri controlli interni per conformarsi alla legge”.
Le restrizioni sugli indirizzi IP erano previste per Iran, Corea del Nord, Cuba, Siria e Crimea, oltre alle regioni dell’Ucraina di Donetsk e Luhansk; tuttavia, sembra che gli accessi siano stati bloccati anche in Venezuela e altri paesi. Il team di Infura ha affermato: "Modificando alcune configurazioni a seguito delle nuove direttive sulle sanzioni degli Stati Uniti e di altre giurisdizioni, abbiamo erroneamente configurato le impostazioni in modo più ampio del necessario".
La polemica sulla effettiva decentralizzazione dei servizi si è subito accesa, portando Metamask a prendere le distanze dalla scelta intrapresa dal provider, mentre OpenSea ha confermato di voler bloccare l'acquisto, la vendita o il trasferimento di NFT sulla propria piattaforma nei territori sanzionati.
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