A luglio è stato pubblicato da Grayscale, un grande fondo di investimento in criptovalute, uno dei report a mio giudizio più interessanti del settore. Il titolo è Bear Markets in Perspective, ovvero “mercati ribassisti in prospettiva”, e fornisce una attenta analisi dei cicli precedenti mettendoli a confronto con l’attuale fase di mercato. Con questo articolo si vogliono ripercorrere i concetti più significativi e fornire una chiave di lettura ricca di spunti per il periodo che stiamo attraversando.
Il report mette in evidenza come Bitcoin sia stato l’asset più performante dopo la grande crisi finanziaria del 2008, momento storico che ha visto la sua nascita. Il percorso non è stato lineare, la sua crescita ha avuto alti e bassi, contraddistinta dalla formazione di grandi bolle che sono puntualmente esplose per poi essere riassorbite, portando dapprima grandi guadagni e successivamente perdite consistenti. Se osservato su un’ampia scala di tempo possiamo però identificare dei cicli della durata di circa 4 anni ciascuno, che hanno sempre portato le quotazioni di Bitcoin a nuovi massimi.
Identificazione dei cicli di mercato su Bitcoin
Ci sono diversi modi per identificare i cicli di mercato, ma Grayscale ci propone di sfruttare il “realized price”, un indicatore che rapportato al prezzo di mercato di Bitcoin ci permette di scandire i vari cicli. Il prezzo realizzato è il prezzo medio a cui tutti i Bitcoin in circolazione sono stati acquistati. Durante la fase iniziale di un ciclo, il prezzo di mercato durante la salita si trova al di sopra del prezzo realizzato. Una volta raggiunto il picco di un ciclo, il prezzo di mercato inizia a scendere avvicinandosi al prezzo realizzato, fino a scendere al di sotto di esso. Quando il prezzo di mercato ricomincia a salire incrociando il prezzo realizzato viene sancita la fine del ciclo corrente e l’inizio di uno nuovo.
Come mostrato in figura ci troviamo nel quarto ciclo nella storia di Bitcoin, il terzo ciclo completo dopo il primo che è stato un po’ breve ed anomalo, caratterizzato da pochi volumi e un mercato ancora instabile. Nel ciclo attuale il prezzo realizzato è sceso sotto il prezzo di mercato il 13 giugno 2022, pertanto siamo da 43 giorni nella parte più profonda del mercato ribassista. Stando a questa visione e considerando il tempo impiegato dai due cicli completi precedenti prima di incrociare nuovamente le due linee, rispettivamente 268 e 303 giorni, sembra che i ribassi possano durare almeno altri 200 giorni prima di avere una nuova inversione del mercato al rialzo.
Breve storia e confronto dei cicli
Ogni ciclo si è contraddistinto per i progressi dal punto di vista fondamentale nei prodotti e nell’adozione della criptovaluta, ponendo le basi per la nascita del ciclo successivo. Dall’analisi di Grayscale è stato escluso il primo ciclo dal 2009 al 2011, chiamato “Fase di scoperta”.
2012-2015: Hack Era e nascita di Ethereum
Questo ciclo è iniziato con la sola presenza di Bitcoin, mentre le altre criptovalute sono state introdotte negli anni successivi. È stato caratterizzato dalla proliferazione di nuovi exchange di criptovalute e portafogli. Mt.Gox è stato l’exchange che in questo periodo ha effettuato più transazioni Bitcoin, arrivando a coprire quasi il 90% degli scambi. Si sono susseguiti anche numerosi hack e violazioni alle piattaforme di scambio, come quella di Mt.Gox nel 2014, e ai portafogli appena rilasciati sul mercato, che hanno messo alla prova le tecnologie di custodia e hanno portato allo sviluppo di una nuova consapevolezza sul tema.
Ethereum è stato il progetto più significativo rilasciato nella parte terminale del ciclo, durante il grande crollo del 2015, che ha visto il prezzo di Bitcoin perdere il 73% dai massimi precedenti. Questo evento ha confermato che i periodi di ribasso sono sempre stati il momento migliore per fare una selezione naturale dei progetti crittografici, nonché un momento dove i veri innovatori possono mettere a frutto le proprie idee.
2016-2019: sperimentazione delle ICO e nasciata della DeFi
La maggiore programmabilità introdotta da Ethereum ha stimolato la nascita di innumerevoli nuovi progetti che si sono finanziati attraverso le “Initial Coin Offering” (ICO), ovvero le offerte iniziali di moneta. Questa pratica è diventata estremamente popolare sia come strumento di raccolta fondi, sia come veicolo per truffe nel mondo delle criptovalute.
Dopo l’euforia vissuta nella prima parte del ciclo è tornato il mercato ribassista più aggressivo che mai, che ha portato una svalutazione dell’85% sul prezzo di mercato di Bitcoin. Come non era mai accaduto prima, questo periodo ha aiutato a spazzare via i progetti meno resistenti o truffaldini, lasciando in vita quelli che hanno davvero portato valore nel settore. Tra quelli rimasti ci sono i pilastri di quella che oggi conosciamo come finanza decentralizzata (DeFi), come ad esempio le piattaforme di prestito Aave (AAVE), Compound (COMP) e Maker DAO (MKR), oppure gli exchange decentralizzati come Uniswap (UNI).
2020-presente: istituzioni, leva finanziaria e consolidamento DeFi
L’attuale ciclo di mercato, grazie al lancio dei futures basati su Bitcoin, ha visto l’ingresso di grandi attori istituzionali. La loro presenza e la crescente adozione di piattaforme di prestiti garantiti da criptovaluta ha causato una crescita esponenziale della leva finanziaria. In questo periodo hanno visto la luce anche numerose piattaforme centralizzate (CeFi), con lo scopo di rendere più semplice l’accesso alla DeFi.
Al primo calo dei prezzi avvenuto alla fine del 2021, l’uso massiccio della leva finanziaria ha innescato liquidazioni a catena, che sono culminate nel febbraio 2022 con il crollo dell’ecosistema Terra, capitalizzato per oltre 20 miliardi. In seguito a questo evento numerosi operatori istituzionali sono risultati insolventi, portando alla bancarotta anche altre entità ad essi collegate. Tra i nomi più illustri troviamo Celsius, Voyager e Three Arrows Capital.
Una considerazione importante che emerge da questo contesto è che le posizioni in leva sulle principali piattaforme DeFi sono state le prime ad essere state chiuse, poiché operando autonomamente non c’è modo di cambiare le condizioni scritte nel codice sorgente. Questo ha messo in luce una maggiore resistenza della DeFi, che non ha subito nessun contraccolpo dalla crisi di liquidità. Tuttavia, è venuta a mancare la fiducia degli investitori, che in modo precauzionale hanno prelevato buona parte dei propri fondi.
Considerazioni finali
Nonostante tutti gli avvenimenti che hanno trasformato il mondo delle criptovalute, che è ancora in continua evoluzione, Bitcoin ha sempre svolto il ruolo per il quale è stato progettato. Il valore è in continua crescita anno dopo anno, e focalizzando l’analisi su un periodo di lungo termine ci rendiamo conto di quanto possa ancora crescere l’intero settore.
Per la prima volta, durante la crisi di liquidità dell’attuale ciclo, tantissimi utenti hanno iniziato a spostare le proprie criptovalute al di fuori degli exchange e di piattaforme centralizzate, entrando a contatto con le dinamiche, i vantaggi e gli oneri derivanti dalla gestione della propria chiave privata.
La DeFi è in continua crescita e sviluppo. Nonostante la recente contrazione di liquidità, i protocolli non hanno mai smesso di funzionare, ma anzi hanno evidenziato una crescente adozione. Un esempio su tutti è costituito da Uniswap (UNI), attualmente più liquido dei principali exchange centralizzati. Nella figura seguente vengono mostrati i milioni di dollari necessari per muovere il prezzo del 2% su ciascuna coppia di scambio sulle varie piattaforme.
Il Metaverso potrebbe essere il settore trainante del prossimo ciclo. Le criptovalute operanti in questo ambito hanno performato meglio di Bitcoin e le collaborazioni con entità istituzionali sembrano solo all’inizio. Nel futuro si stimano investimenti miliardari in questo settore, che di fatto è solo agli albori. Alla luce di quanto detto, i cicli di mercato e i relativi ribassi non dovrebbero spaventare, anzi dovrebbero essere considerati come parte integrante di un percorso di crescita di asset emergenti.
Può essere facile perdere di vista nel breve termine i progressi che sono stati compiuti su tutto il settore, ma allargando la finestra temporale possiamo trovare conforto in una visione promettente per il futuro. Le cattive notizie spesso si trasformano in ottime notizie per gli investitori di lungo termine, che guardando ai prossimi cicli non si fanno sfuggire l’occasione.
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