Oggi giocherò un pochino a fare il veggente. Se i prezzi delle criptovalute nei prossimi tempi dovessero esplodere verso l’alto possiamo già mettere nero su bianco alcune cose che si verificherebbero in un ordine preciso che possiamo riassumere in varie fasi:
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BTC in TV: i media mainstream inizieranno a propinarci bitcoin e blockchain in tutte le salse;
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Assalto delle masse: in molti si avvicineranno a questi mercati e la capitalizzazione totale schizzerà verso innominabili quote;
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Morte del BTC: partirà la caccia al “nuovo Bitcoin”, condita da suggestioni varie sull’inefficienza della blockchain dello stesso;
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Altseason: massimi storici raggiunti per molte fra le altcoins più note e capitalizzate;
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Ok, lo so, mi avete beccato! Non sto facendo il veggente ma lo storico. In soldoni sto raccontando quello che è successo fra la fine del 2017 e l'inizio del 2018: in quel momento anche i sordi avevano sentito parlare di blockchain e criptovalute.
Come vedete, al quinto punto ho deciso di fermarmi perché è proprio lì che i meno lungimiranti e gli investitori che non avevano precise strategie hanno commesso degli errori. In realtà si tratta di un solo errore ma prima di questo vediamo di capire alcune cose.
Esistono 3 tipi di investitori: c’è quello che non venderà mai (pochi), c’è quello che ha programmato qualche take profit di porzioni del suo portafoglio a quote di prezzo molto elevate (vari), ci saranno quelli che invece non hanno una vera e propria strategia (tanti). Questi ultimi in caso di situazione analoga non sapranno che fare e molto probabilmente si ritroveranno fra le mani un portafoglio costruito male.
Si tratta degli ultimi arrivati tra gli investitori, quelli che hanno letto qualche articoletto sul giornale o hanno sentito qualche mezza notizia in TV e si sono gettati nel mercato senza pensarci troppo. Pian piano hanno preso confidenza con gli strumenti e con i vari Exchange. Soprattutto hanno visto che in quel preciso momento la tale altcoin o quell’altra criptovaluta stava correndo a perdifiato (siamo fra la fase 3 e la fase 4 di prima).
Investire in criptovalute diversificando il porfafoglio e mettendo al centro il Bitcoin
Arriviamo quindi all’errore, il rischio di commetterlo è molto alto ed è rappresentato dall'allocare cospicue fette di portafoglio su cose che magari non meriterebbero troppe attenzioni. Immaginate la situazione: c’è euforia, caos, notizie su notizie che si accavallano una dietro l’altra e tutto questo clima vi porta a dimenticare una cosa determinante: che il re è sempre lui, Bitcoin!
Personalmente ritengo (ma in realtà è convinzione diffusa) che un portafoglio di criptovalute ben costruito non possa prescindere dal contenere almeno un 50% in BTC, meglio se qualcosa in più. E questo vale sempre, anche in momenti di forte altseason.
Potete usare la parte rimanente cercando di surfare sull'onda e posizionandovi di volta in volta sul cavallo più veloce. Ma qui si aprirebbe un altro discorso ed entrerebbero in gioco tante altre questioni. Diciamo che questa è cosa per esperti e io stesso non mi sentirei troppo all’altezza, quindi per ora lasciamolo perdere l’altro 50%. Magari proverò a tornarci in un prossimo articolo.
Focalizziamo invece le nostre attenzioni sul fatto che la locomotiva del mercato è il Bitcoin e credo lo rimarrà ancora per parecchio tempo. Fissate il concetto! Mi riferisco soprattutto ai meno pratici del settore, quest'oggi una piccola pillola per loro.