Era da un pò che non si vedeva un crollo così cospicuo delle criptovalute sugli exchange. Bitcoin è scivolato verso i 60.000 dollari nelle ultime 24 ore, toccando uno dei livelli più bassi di questo mese, mentre Ethereum ha subito una flessione fino a 4.300 dollari. Entrambi avevano scalato record la scorsa settimana, sulla scia dei dati inflazionistici provenienti dagli USA che rilanciavano le valute digitali come mezzo per coprirsi dalla crescita dei prezzi.
Si era giunti tuttavia a un livello in cui una pausa tecnica sarebbe stata fisiologica. Almeno così sostiene Vijay Ayyar, Chief in Asia dell'exchange Luno, con sede a Singapore. Ayyar ha dichiarato che si tratta di un sano pullback e che sarebbe stato insolito continuare senza correzioni dopo un rally prolungato.
Criptovalute: 2 ragioni del sell-off
Gli investitori però si stanno chiedendo quali siano le reali ragioni che hanno dato il pretesto per una correzione così importante. Ne possono essere individuate un paio. Innanzitutto la firma del disegno di legge sulle infrastrutture in USA da parte di Joe Biden avvenuta nella giornata di ieri.
I trader sarebbero preoccupati per una nuova forma di regolamentazione e di tassazione che andrebbe a investire il mercato crittografico, ridimensionando molto il trading e i guadagni ad esso connessi. Il piano di spesa di 550 miliardi di dollari ha bisogno di essere finanziato con misure fiscali più stringenti e i nuovi requisiti di dichiarazione fiscale per le criptovalute ne fanno parte.
Una seconda ragione proviene dalla Cina, ovvero dall'ampio giro di vite su tutto il settore delle criptovalute che negli ultimi mesi si è fatto più intenso, riguardante in particolar modo il mining che impatterebbe sul consumo energetico e sui danni ambientali. La Commissione Nazionale di sviluppo e riforma di Pechino ha rilasciato una dichiarazione con la quale afferma di voler ripulire la Cina da tutte le attività di estrazione di cripto, poiché "responsabili del consumo di energia e dell'emissione di carbone."
Criptovalute: creato il più grande fondo d'investimento
Una buona notizia arriva dalla società di investimento americana Paradigm che, insieme al co-fondatore di Coinbase Fred Ersham, ha avviato un fondo di capitale da 2,5 miliardi di dollari finalizzato alla "prossima generazione di società e protocolli crittografici", stando alle dichiarazioni rilasciate dal gruppo guidato da Matt Huang.
Questo sarebbe il più grande fondo di rischio indirizzato ai token digitali, superando quello della società di venture capital Andreessen Horowitz, che ha raggiunto una raccolta di 2,2 miliardi di dollari. In base al sito Web di Paradigm, la società investe in contratti da un minimo di 1 milione di dollari a un massimo di 100 milioni. Inoltre Ersham e Huang hanno affermato in un post sul blog nella giornata di ieri che l'obiettivo del fondo è anche quello di investire in startup che abbiano "solo un barlume di un'idea", nonché in società in fase avanzata.