Il crash di TerraUSD fa ancora male. Nel mercato delle criptovalute gli investitori non si sono ancora ripresi dallo shock e questo ha portato addirittura il Governo giapponese ad approvare una legge che disciplini il settore delle stablecoin. La situazione è molto tesa in tutto il mondo crittografico e le previsioni per il futuro non sono molto incoraggianti.
Adesso le migliaia di criptovalute esistenti sono sotto i riflettori, dal momento che si teme per la loro sopravvivenza. E mentre si parla di una regolamentazione per tutelare gli investitori, si sta gradualmente registrando una perdita di fiducia generale. Fino a qualche mese fa le valute digitali rappresentavano per molti la nuova frontiera non solo degli investimenti, ma anche del regolamento delle transazioni commerciali e dei rapporti finanziari tra le persone.
Non erano in pochi quelli che consideravano gli investimenti crittografici un
porto sicuro verso cui rifugiarsi con il mare in tempesta. Queste certezze si sono sbriciolate non appena il mare è davvero andato in tempesta e le monete virtuali sono stramazzate al suolo senza pietà. A far notizia non è solo
l'ecatombe di TerraUSD e del token LUNA, a cui la stablecoin era collegata nel processo di creazione e distruzione di token per mantenere il peg con il dollaro USA. Anche la
catastrofe delle 2 maggiori cripto Bitcoin ed Ethereum. che hanno più che dimezzato il loro valore dai massimi di novembre. è salita agli onori della cronaca, destabilizzando l'umore del mercato.
Criptovalute: faranno la fine delle dot-com?
A qualcuno è passato per la mente che
il destino delle criptovalute possa essere lo stesso di quello toccato alle dot-com oltre 20 anni fa. Allora le azioni legate a internet, che per anni avevano cavalcato l'onda dell'euforia di investitori miopi, si sono dissolte quando è emerso realmente di che sostanza fossero fatte. Per le cripto vale lo stesso ragionamento?
Warren Buffett le ha sempre definite veleno per topi, in quanto
totalmente prive di valore intrinseco.
Mentre Bertrand Perez, Amministratore Delegato di Web3 Foundation, paragona molte di esse proprio alle dot-com, ricordando che anche allora vi erano molte società che erano truffe e non portavano assolutamente alcun valore. Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, fa una previsione inquietante, ossia che delle 19.000 nuove criptovalute oggi, alla fine ne rimarrà qualche decina. Ancora più pessimista è stato il commento di Scott Minerd, Chief Investment Officer di Guggenheim, che ha affermato che la maggior parte delle criptovalute sia spazzatura, aggiungendo che Bitcoin ed Ethereum sarebbero sopravvissuti.
Criptovalute: il passo avanti del Giappone
Come accennato, il Giappone ha fatto un passo avanti importante in tema di regolamentazione delle stablecoin, dopo quanto accaduto il mese scorso quando TerraUSD ha perso l'ancoraggio con il dollaro e, insieme al token LUNA a cui era collegata, è naufragata sotto la violenza delle vendite.
Nella giornata di ieri la Camera alta del Parlamento giapponese ha approvato una legge, che entrerà in vigore con il nuovo anno, dove vengono stabilite alcune regole fondamentali: in primis le stablecoin devono avere un legame obbligatorio con lo yen; in secondo luogo l'investitore ha il diritto a riscattarle al valore nominale; infine l'emissione è riservata a banche, società fiduciarie e soggetti autorizzati per il trasferimento di denaro. Secondo gli analisti, lo sforzo normativo del Sol Levante è importante, ma potrebbe ostacolare l'ingresso di attori stranieri nel mercato delle stablecoin.
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