Altro record storico di Bitcoin durante lo scorso weekend. La principale criptovaluta per capitalizzazione è volata fino a ben oltre 58.000 dollari prima di ritracciare energicamente a 56.200 dollari, presumibilmente sulle prese di profitto. La febbre degli investitori però è ancora molto alta. Nel 2021 la moneta digitale ha già messo a segno una performance superiore al 100%, che segue un rally di oltre il 300% del 2020.
I fan del Bitcoin si sono catapultati anche sul primo ETF quotato avente come sottostante proprio la criptomoneta, che è debuttato giovedì 18 febbraio nella Borsa di Toronto, in Canada. Il Purpose Bitcoin ETF infatti ha raccolto 400 milioni di titoli in termini di volumi scambiati nell'arco di 2 giorni. Una cifra strepitosa se si pensa che il mercato degli ETF canadese è di dimensione inferiore al solo SPDR S&P 500 ETF Trust.
Ad alimentare il fuoco dentro gli operatori però vi è un'altra delle forme indirette per investire in criptovalute che sta attirando l'attenzione di tutti in questo periodo: la futura quotazione in Borsa di Coinbase. La società di scambio di valute virtuali fondata nel 2012 da Brian Armstrong e Fred Ehrsame, con sede a San Francisco, detiene un portafoglio di 40 milioni di utenti e ha già annunciato l'IPO a gennaio.
IPO Coinbase: i numeri finora sul mercato grigio
La quotazione di Coinbase potrebbe essere un successo planetario visti i numeri che già si vedono sul mercato grigio del NASDAQ, dove viene trattata una piccola parte delle azioni in circolazione. La valutazione è arrivata già a 303 dollari per azione alla chiusura della terza settimana di negoziazione, con un aumento di oltre il 50% rispetto alla prima settimana e con un volume scambiato di oltre i 320 milioni di dollari.
Attualmente la società viene valutata circa 77 miliardi dollari sulla base di questi risultati. E secondo Olaf Carlson-Wee, Amministratore Delegato di Polychain Capital, società finanziaria che ha investito per la prima volta in Coinbase nel 2017, se si considera una base di clienti che è molto solida, lo sbarco in Borsa potrebbe far arrivare il valore di mercato a oltre 100 miliardi di dollari.
In quel caso le azioni che saranno messe in circolo saranno più o meno 254 milioni. Anche i future pre-IPO di Coinbase sono stati scambiati a prezzi esorbitanti sull'Exchange di derivati FTX, con quotazioni che si aggiravano intorno ai 385 dollari.
IPO Coinbase: vanno comprate le azioni?
Con queste premesse, la domanda se comprare o meno azioni di Coinbase una volta quotata in Borsa potrebbe suonare pleonastica. In verità l'entusiasmo va indirizzato nella maniera più consona alla situazione. In sostanza, vanno considerati alcuni fattori. In primis il fatto che la valutazione dell'azienda potrebbe essere molto diversa quando tutte le azioni disponibili saranno piazzate sul mercato e non solo una piccola parte come avviene adesso sul mercato secondario.
In secondo luogo molto dipende dalla tempistica. In forza dei responsi suddetti, la società potrebbe accelerare la quotazione in Borsa entro la fine del mese di marzo, tenendo presente che Coinbase ha tempo fino al 1°giugno 2022 per presentare la richiesta di listing. Questo significa che non è detto che in quella data ci sarà la stessa convenienza a comprare azioni rispetto al momento attuale.
Il terzo fattore, che è legato al secondo, dipende proprio dall'andamento del prezzo delle criptovalute. In questo momento l'euforia è alle stelle, assecondata anche da pezzi grossi a livello istituzionale come Tesla, Mastercard, Bank of New York Mellon che hanno investito anche somme di denaro importanti sulle valute digitali. Ma è anche vero che, con le altissime quotazioni raggiunte dalle criptocurrencies, il pericolo di una bolla è sempre dietro l'angolo.