La frenesia del trading in Bitcoin che ha portato la criptovaluta a macinare un record dietro l'altro, ha visto negli Stati Uniti un rapido incremento dei bancomat che permettono di effettuare operazioni in valuta digitale. Migliaia di macchine sono state installate nelle stazioni di servizio, nei negozi di gastronomia e nei vari chioschi dispersi per le città.
Nel mese di gennaio del 2021 gli sportelli Bitcoin erano arrivati a 28.185 e probabilmente molti altri sopraggiungeranno nei prossimi mesi. I principali fornitori dei distributori sono: Coin Cloud, società con sede a Las Vegas, che detiene 1.470 macchine negli Stati Uniti e prevede di averne 10.000 entro la fine dell'anno. CoinFlip, azienda con sede a Chicago, che ha aumentato in un anno da 420 a 1.800 il numero di macchine installate.
Bancomat Bitcoin: ecco perché vengono utilizzati
L'espansione capillare di questi ATM è derivata dalla domanda di operazioni in criptomoneta che si è triplicata rispetto all'anno scorso e che ha naturalmente generato ottimi affari per i gestori. Ovviamente ci sarebbe da chiedersi il perché le persone utilizzano gli sportelli automatici piuttosto che le comode transazioni online. Qui le ragioni possono essere le più disparate. In primis molti prediligono l'anonimato soprattutto quando devono inviare delle rimesse all'estero e un'operazione fatta con un broker o una banca non lo consente.
Un'altra ragione deriva semplicemente dal fatto che alcuni non hanno un conto corrente bancario e non hanno alcuna intenzione di aprirne uno. Infine per altri è una questione di sentirsi più a proprio agio nell'interazione con una macchina fisica piuttosto che con un pc.
C'è da dire che non tutti i cripto-bancomat permettono di fare delle operazioni d'investimento nelle varie criptomonete, alcuni si limitano ad offrire solamente Bitcoin. Mentre un numero risicato di macchine consente di prelevare contanti. Occorre precisare che gli Stati Uniti sono tra i pochi Paesi che danno l'opportunità di acquistare e anche di vendere criptovalute attraverso gli ATM, cosa che non è possibile ad esempio in Italia dove è consentito solo l'acquisto.
Bancomat Bitcoin: semaforo rosso delle Autorità governative
Uno sviluppo così diffuso in poco tempo degli sportelli automatici di Bitcoin ha attirato l'attenzione da parte delle agenzie governative preoccupate essenzialmente da due aspetti: il costo delle transazioni e le potenziali attività illecite.
Quanto alla prima questione, in effetti le commissioni sembrano parecchio onerose se si pensa che ogni operazione sconta una commissione che va dal 6% al 20%. Tuttavia questo punto non appare particolarmente invalidante per i fruitori del servizio dal momento che accettano di pagare un dazio salato pur di ottenere tutti i vantaggi della detenzione della criptovaluta.
Riguardo le attività illecite, la Commissione investigativa dello Stato del New Jersey in un rapporto del mese di febbraio ha sollevato il caso ponendo l'accento su transazioni sospette, truffe e pratiche discutibili che avvengono attraverso gli sportelli ATM. La questione dell'antiriciclaggio per la verità ha sensibilizzato molti dei 71 Paesi al Mondo che utilizzano i Bancomat Bitcoin. Nella maggior parte degli Stati ad esempio è necessario registrarsi con un documento valido e non è possibile cambiare oltre una certa cifra prevista dalle normative di legge.