La marcia delle criptovalute prosegue inesorabile e non sembrano esserci grandi ostacoli tecnici per Bitcoin nel raggiungere i massimi assoluti del 2017. La copertura mediatica appare ancora modesta e questo può essere considerato un punto a favore per i rialzisti. Ad esempio andando su Google Trends e digitando la parola "Bitcoin" si può agevolmente verificare come l’interesse nel tempo misurato dal popolare motore di ricerca non vada oltre 20, nulla di più di ciò che venne registrato nel 2018 e nel 2019 e ben lontani dal 100 della bolla speculativa del 2017.
Ecco quindi che i prezzi che toccano i 16.000 dollari rende perplessi gli speculatori su cosa fare. L’elemento sorprendente è rappresentato anche dal netto scollamento della prima valuta digitale per capitalizzazione con l’andamento dell’oro. Una decisa preferenza degli investitori per la valuta virtuale ha portato il rapporto di forza Bitcoin/oro dalle 5 once di metallo giallo per BTC di luglio alle oltre 8 di adesso. Ma questo asset sta performando meglio anche rispetto alle altre criptovalute. Nell’ultimo mese la performance di Bitcoin è stata di +40%, 15 punti in più del guadagno di Ethereum.
Bitcoin ed Ethereum: analisi tecnica e strategie operative
Quando un prezzo assume una tendenza parabolica fa sempre paura entrare, ma sei settimane di fila di rialzo non sono un evento eccezionale per Bitcoin. Durante la mania del 2017 le ottave positive di fila furono ben 12. È stato indubbiamente il breakout di area 12.000 dollari a fare la differenza.
È come se fosse saltato un tappo ed in questi casi le strategie possono essere di due tipi. Siccome nulla sale in eterno si potrebbe attendere che le quotazioni ricadano su un pavimento comunque rialzato fissando in area 12.000-13.000 dollari un potenziale punto di ingresso. La classica return back strategy. Oppure essere più aggressivi attendendo la prima correzione utili sulla media mobile a 20 giorni di 14.500 dollari per cavalcare il trend.
Le stesse considerazioni possono essere fatte per Ethereum. Qui siamo decisamente più lontani dai valori di bolla speculativa del 2017, ma il supporto legato al massimo di inizio 2020 sembra aver rilanciato un’azione che, come ribadiamo da tempo, ha come obiettivo del doppio minimo area 600. Lo spazio per guadagnare c’è tutto, a dispetto delle prime divergenze a livello settimanale che si intravedono tra RSI e prezzi.