Gli investitori stanno tornando a comprare le azioni in Borsa. La scorsa settimana si è conclusa con un incremento dell'indice S&P 500 del 3,85%, che bissa il +4,74% dell'ottava precedente. Questo dato è molto importante perché arriva in un periodo in cui le trimestrali delle big tech di Wall Street hanno deluso.
Secondo una ricerca di Bank of America, nella settimana al 26 ottobre c'è stato un afflusso nei fondi azionari di 21,4 miliardi di dollari, nei fondi monetari di 28,4 miliardi di dollari e un deflusso dall'oro di 500 milioni di dollari. Questi movimenti potrebbero indicare un ritorno della
propensione al rischio, nonostante questa settimana con ogni probabilità la
Federal Reserve effettuerà il quarto aumento consecutivo dei tassi da 0,75 punti percentuali.
Wall Street: per le azioni nuovo minimo nel 2023
Proprio la Fed è il motivo per cui secondo gli strateghi di BofA il mercato azionario rimarrà orso. In assenza di un improvviso calo dell'inflazione e di un deterioramento del mercato del lavoro, la banca d'affari americana ritiene che sia ancora troppo presto perché l'istituto centrale effettui una svolta in senso accomodante nella sua politica monetaria: questo perchè, rilevano gli analisti, solitamente la Fed inizia a tagliare il costo del denaro quando il tasso di disoccupazione supera il 5,5%, mentre in questo momento si trova al 3,5%.
Pertanto, gli strategist vedono l'S&P 500 estendere i guadagni fino a 4.000 punti, salvo poi ritirarsi nuovamente verso un nuovo minimo nel primo trimestre del 2023. Bank of America si aspetta che la Fed aumenti i tassi di 75 punti base mercoledì 2 novembre e di 50 punti base nella riunione di dicembre, prima di due rialzi di 0,25 punti percentuali l'anno prossimo.
Wall Street: gli utili societari reggono
Un altro problema riguarda gli utili societari. Qui si è espresso l'Amministratore Delegato di BofA, Brian Moynihan, che ha affermato come "la crescita e gli utili tornare a scendere" anche se "le aziende stanno ancora facendo soldi, i margini stanno tenendo e la qualità del credito è elevata".
Il CEO ritiene che la spesa dei consumatori sia in una fase di consolidamento, non di rallentamento. "Se si alzano i tassi e si rallenta l'economia per combattere l'inflazione, l'aspettativa è di avere un rallentamento della spesa dei consumatori. Non è ancora successo. Quindi potrebbe accadere, ma non è ancora successo", ha detto Moynihan.