Con la Borsa americana chiusa per la Festa del Ringraziamento, gli investitori dedicheranno più tempo per le analisi e le riflessioni. Facendo un pò il punto della situazione degli ultimi tempi si evince come l'indice di Borsa S&P 500 abbia vissuto più di un mese bersagliato dalle vendite, spinte dalle notizie preoccupanti che arrivavano sul fronte contagi da Covid-19.
Poi sono sopraggiunte le notizie sul vaccino che hanno fatto intravedere finalmente la luce in fondo al tunnel e le quotazioni hanno ripreso vigore. Dal 28 ottobre il principale indice americano è cresciuto di quasi l'11% interessando gran parte dei settori, soprattutto quelli più martoriati durante il lungo periodo pandemico.
La domanda che però ora molti si fanno è se Wall Street continuerà il rally nel 2020 e quanto sarà ampio eventualmente lo spazio di crescita. Per trovare una risposta prendiamo a riferimento l'analisi di tre grandi società d'investimento che hanno una visione rialzista sul listino americano.
Goldman Sachs: le azioni value batteranno le growth
Secondo Goldman Sachs, l'indice S&P 500 toccherà quota 4.300 punti entro la fine del 2021, il che significa una crescita del 19% rispetto all'ultimo valore registrato. Le società dovrebbero in media arrivare a un price/earnings di 22, con un aumento degli EPS del 17%.
L'attesa dunque è quella di una ripresa a V dell'economia che avrà un impatto notevole sul PIL USA e quindi sulle performance aziendali. Tutto questo essenzialmente sarà determinato dall'arrivo di un vaccino anti-Covid. La casa d'affari statunitense prevede infatti che nel primo trimestre del 2021 saranno distribuite oltre 1,26 miliardi di dosi in tutto il Mondo e altrettante nei mesi successivi. Questo dovrebbe finalmente porre fine alla pandemia, favorendo le riaperture e la spesa dei consumatori.
L'altro catalizzatore potrebbe essere il costo del denaro basso che renderà conveniente l'investimento azionario rispetto a quello obbligazionario. Infatti gli esperti prevedono una salita dei Treasury Bond a 10 anni all'1,3% nel 2021, dallo 0,87% di quest'anno. Gli investitori attualmente stanno prezzando le azioni con un premio del 3,6% rispetto ai bond, le stime di Goldman Sachs per l'anno prossimo sono di un extra rendimento richiesto solo del 3,4%, il che favorirebbe l'afflusso verso i titoli di rischio.
Le azioni che dovrebbero essere maggiormente avvantaggiate riguardano in particolar modo quelle legate ai cambiamenti dell'economia, a scapito dei titoli growth. In base alle previsioni della banca, i value potrebbero crescere nel 2021 del 16%, mentre le Big Tech avranno ancora uno spazio di salita del 5%.
J.P. Morgan Chase: La FED garanzia dei rialzi
Ancora più ottimisti risultano essere gli analisti di J.P.Morgan, che vedono l'indice S&P 500 a 4.500 punti alla fine dell'anno prossimo, quindi con un balzo del 24% in confronto ai valori attuali. I fattori delle notizie sui vaccini e del venir meno delle incertezze politiche riguardanti le elezioni USA faranno certamente da traino, però non bisogna trascurare la politica monetaria della FED.
La Banca centrale continuerebbe ad essere accomodante, nonostante i venti favorevoli al rialzo dei tassi si faranno più insistenti in armonia con la ripresa economica. Questo significherà che i multipli azionari saranno sostenuti almeno per tutto il 2021.
Haveford Trust: attenzione alla distribuzione dei vaccini
La società di gestione patrimoniale che amministra un portafoglio di 10 miliardi di dollari, ritiene che il principale indice americano farà un rally del 20% l'anno venturo, arrivando a quota 4.350 punti. La chiave di tutto sono i vaccini, che daranno il là a un incremento vertiginoso del PIL a partire dalla seconda parte del 2021 e fino al 2022.
Tuttavia ci sono due rischi di cui bisogna tener conto: la difficoltà di distribuzione delle soluzioni vaccinali per ragioni di natura organizzativa e la FED che decide di aumentare i tassi per via del chiaro miglioramento dell'economia a stelle e strisce. Questi due fattori potrebbero essere da ostacolo a una ripresa vera e propria, rallentando di conseguenza il trend azionario di fondo.