Il 2021 sarà sicuramente ricordato come l'anno delle IPO. Negli Stati Uniti sono state 954 le società che sono diventate pubbliche, con una raccolta che ha superato i 300 miliardi di dollari. Tali numeri hanno surclassato quanto successo lo scorso anno, quando si sono quotate 399 società, per un introito complessivo di 146 miliardi di dollari.
Si tratta di record assoluto, battendo quello del 1996 prima del boom delle dot-com, dove 848 aziende sbarcarono a Wall Street, raccogliendo 79 miliardi di dollari. Ci sono però da fare delle precisazioni. Oggi il 60% delle IPO è stato effettuato con le SPAC, quindi le IPO tradizionali sono state solo 383, valutate 148 miliardi di dollari.
Sempre una cifra da record, bisogna puntualizzare. Inoltre nel 2021 sono state molte di più le quotazioni di valore superiore a 1 miliardo di dollari, mentre ai tempi del boom di Internet erano presenti molte IPO con una valutazione inferiore a 100 milioni di dollari.
IPO 2021: ecco come sono andate
Ma come sono andate realmente le IPO nel 2021? I risultati nel complesso possono definirsi deludenti. Delle nuove aziende americane solo il 41% ha riportato rialzi azionari dal prezzo IPO prima del debutto nella Borsa di New York.
Tra quelle che hanno raccolto almeno 1 miliardo di dollari si sono messe particolarmente in luce la fintech Affermare Holdings e la piattaforma di recruiting Kanzhun, che hanno più che raddoppiato il loro valore ai prezzi aggiornati alla fine dell'ultima settimana borsistica. Ottime sono state le performance di Ryan Speciality Group Holdings (+63,6%), Rivian Automotive (+47%) e SentinelOne (+43,7%).
Della stessa categoria, tra le società che hanno fatto peggio vi sono da rilevare Oscar Salute (-72,1%), RLX Technology (-64,8%), Didi Global (-53,6%), Oatly Group (-50%) e Robinhood Market (-47%). A spegnere gli entusiasmi sono stati vari aspetti, tra cui vanno annoverate le aspettative eccessive, in aggiunta a fattori esterni di mercato come il riacutizzarsi della pandemia e l'inflazione che ha determinato colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento.
IPO 2022: i prossimi debutti in Borsa
Il mezzo flop del 2021 non può fare a meno di trasmettere cautela per le IPO che prenderanno vita nel 2022. I grandi investitori istituzionali infatti potrebbero essere più esigenti in merito alle caratteristiche richieste ai nuovi arrivati, prima di destinare i loro soldi.
Riguardo le società che diventeranno pubbliche c'è grande attesa per le quotazioni del processore di pagamenti Stripe, valutato 95 miliardi di dollari nell'ultimo round di finanziamenti e che si candida a essere la più grande IPO statunitense dopo Facebook, superando addirittura anche la quotazione di Rivian che ha assunto un valore di 66,5 miliardi di dollari.
Altri esordi dovrebbero essere quello della compagnia di yogurt Chobani, della banca digitale Chime, dell'operatore di consegna di generi alimentari Instacart, della società di ristrutturazione immobili Houzz, della start-up di intelligenza artificiale Databricks, della piattaforma di chat Discord e della famosa piattaforma di social trading Reddit.