È arrivato il momento di comprare le azioni value sul mercato? Guardando a quello che è successo in passato dopo una recessione economica, la strategia potrebbe essere vincente. Durante il periodo più buio della pandemia i titoli maggiormente basati sui fondamentali delle aziende hanno corso molto meno rispetto a quelli legati alla crescita. Da settembre 2020 a marzo 2021 le cose si sono invertite, a mano a mano che l'economia globale veniva fuori da una profonda crisi economica.
Se si fa il paragone tra il fondo quotato in Borsa, Vanguard S&P 500 Index, che prende in considerazione i titoli value e il fondo equivalente che abbraccia quelli growth, si vede ancora una differenza di rendimento da aprile 2020 importante: 60% vs. 92%. Ora, in base ai dati rilasciati da Research Affiliates, nei primi 2 anni post recessione normalmente il gap di rendimento tra azioni value e azioni growth si aggira intorno al 24% a favore delle prime. Quindi ci sarà da aspettarsi che queste saranno premiate da ora in avanti.
Azioni value: perché la storia dice di comprare
Il motivo per cui storicamente avviene che gli investitori si indirizzino verso le azioni di valore quando è in corso una ripresa economica, è dovuto al fatto che normalmente Governi e Banche Centrali iniettano grandi quantità di denaro nell'economia, che si riflette in qualche modo sulle quotazioni azionarie.
Quindi settori value come quelli petroliferi, bancari e manifatturieri che rappresentano l'asse portante del tessuto produttivo di un Paese ne traggono per forza di cose beneficio. Questa analisi è valida ancora di più adesso, dopo che la Fed e il Governo USA hanno mosso stimoli monetari e fiscali senza precedenti nella storia degli Stati Uniti. Anche perché hanno dovuto affrontare una tragedia economico-finanziaria come quella pandemica repentina e di portata gigantesca.
Azioni value: il mercato le sottovaluta?
Quando le azioni value cominceranno a sovraperformare veramente quelle growth non è chiaro, però Tom Essaye, fondatore di Sevens Report Research, è convinto che entrare a mercato adesso alla fine pagherà.
C'è un inciso però da fare e riguarda il rapporto con la crescita degli utili. I titoli value tendono ad adeguare il prezzo più lentamente, quindi in questo momento le quotazioni non sembrano riflettere i guadagni futuri in maniera piena. Questo significa che in un certo senso il mercato non sta prezzando le azioni a dovere e di conseguenza lo spazio di crescita sarà maggiore in confronto a quello delle azioni della crescita.
A latere si potrebbe considerare la politica sui tassi della Federal Reserve, che non sarà più orientata a tenere il costo del denaro a livelli così bassi come fatto finora. Non appena l'economia americana darà segni di essere definitivamente uscita fuori dal tunnel, soprattutto sul fronte occupazionale, la Banca Centrale non esiterà ad alzare i tassi. E questo finirebbe per penalizzare i titoli growth, a tutto vantaggio delle azioni value.