A Wall Street ancora vendite sul titolo Tesla. Dopo il -2,5% patito nella seduta di Borsa di ieri, le azioni di Palo Alto al momento fan segnare un calo dello 0,67% a 664,09 dollari. Sembrano lontani i tempi in cui il rally del produttore di auto elettriche sembrava inarrestabile, anche quando tutto il mercato azionario manifestava segni di instabilità. Dal record storico raggiunto a gennaio 2021 a 900 dollari, la compagnia guidata da Elon Musk ha lasciato per strada circa il 25% del suo valore.
Il 2021 non è stato molto benevolo per Tesla, impelagata in molte vicende riguardo la sicurezza delle auto, soprattutto in Cina che è il mercato più grande del mondo. La carenza dei semiconduttori ha dato il colpo di grazia all'azienda condizionando fortemente la produzione in tutti i suoi stabilimenti.
Così, dall'inizio dell'anno il titolo è in calo del 5,3%, cosa che risalta di più se lo si paragona al guadagno del 16% dell'indice S&P 500. Adesso gli investitori sono concentrati sui prossimi dati trimestrali che verranno pubblicati il 26 luglio, prestando molta attenzione sulle vendite effettuate.
Goldman Sachs: le azioni Tesla sono da comprare
L'analista Mark Delaney di Goldman Sachs rimane ottimista sul titolo, nonostante le oggettive difficoltà della società californiana. Secondo l'esperto, la chiave di volta per Tesla potrà essere l'aggiornamento alla Model Y, che costituirebbe una fonte di guadagni notevole. Il cavallo vincente sarà rappresentato ancora una volta dalla Cina, perché la gamma di produzione lì potrà usufruire di una batteria LFP molto più economica.
Gli stabilimenti nel territorio cinese saranno utilizzati anche per produrre le auto per l'Europa, almeno fin quando non entrerà in funzione l'impianto di Berlino, tra il 2021 e il 2022. Il mercato cinese rimane fondamentale anche e soprattutto per via dei sussidi elargiti dal Governo per la produzione di auto non inquinanti.
A giudizio di Delaney, anche le preoccupazioni degli investitori in relazione alla sicurezza non sono così allarmanti. Una donna a Shangai ha organizzato una protesta contro Tesla per la gestione riguardo il sistema dei freni e alcuni della carta stampata hanno ipotizzato che, in virtù di queste vicende, gli ordini dei veicoli targati Tesla siano diminuiti in Cina del 50%.
Per l'analista di Goldman Sachs le vendite sono in ripresa a seguito della protesta, grazie a un aumento del 28% del mese di giugno rispetto a maggio. Nel secondo trimestre, Palo Alto ha già consegnato 201 mila auto, in linea con le previsioni degli analisti. Inoltre, se si considera l'intero semestre, le immatricolazioni sono arrivate a 387 mila.
Goldman Sachs: il target price per le azioni Tesla
Alla luce di queste considerazioni, Mark Delaney ha aumentato le prospettive di profitto nella pubblicazione della trimestrale di Tesla, portando gli utili attesi da 84 a 94 centesimi per azione. Di conseguenza, l'esperto ha mantenuto il rating buy sul titolo con prezzo obiettivo a 860 dollari per i prossimi 12 mesi, quindi con uno spazio di rialzo del 30% rispetto alle quotazioni attuali.
Tuttavia, lo strategist di Goldman individua 3 rischi che possono far rallentare la corsa del titolo. Innanzitutto, la crisi dei semiconduttori che potrebbe frenare fortemente l'offerta, in secondo luogo l'aumento dei costi di trasporto dovuto alla crescita delle quotazioni del carburante, infine l'aumento dei prezzi delle materie prime e delle componenti di assemblaggio.