Il Covid-19 vende cara la pelle. Chi pensava che i vaccini avrebbero definitivamente messo all'angolo il virus senza il benché minimo problema dovrà rivedere le sue opinioni. In realtà la battaglia è ancora lunga. E non solo per una questione oggettiva di tempistica per raggiungere l'immunità di gregge, ma anche perché l'antidoto al virus che si sta utilizzando presenta qualche crepa preoccupante.
Al punto che dallo Stato della California è arrivato lo stop temporaneo alla somministrazione di oltre 330 mila dosi del vaccino Moderna, a seguito di reazioni allergiche gravi che si sono manifestate in un certo numero di persone sottoposte all'inoculazione.
Questo fatto è molto inquietante se si pensa che la California subisce 40 mila infezioni al giorno, risultando il secondo Stato più infettato del Paese. In questo momento al territorio sono stati assegnati 3,5 milioni di vaccini e ne sono stati distribuiti meno di un terzo, ben al di sotto della media nazionale. Si conta per ora che solo il 2,2% della popolazione californiana è stata sottoposta alla prima dose; ovviamente la sospensione non fa altro che rallentare le operazioni.
Vaccini: altri casi preoccupanti
Quanto accaduto in USA arriva dopo che in Norvegia ci sono stati 29 soggetti deceduti dopo aver ricevuto una dose del vaccino Pfizer-Biontech. Sulla questione si sta ancora indagando però, sebbene si tratti di pazienti ultra ottantenni con patologie più o meno gravi, il fatto solleva in generis più di un dubbio sulla sicurezza del farmaco.
Il riflesso emotivo non è da trascurare e lo si vede nelle persone che sono disposte a vaccinarsi. Infatti, secondo un sondaggio del Siena College Research Institute pubblicato stamattina, il 25% degli intervistati newyorchesi ha dichiarato espressamente che non intende fare il vaccino. Il responso segue quello di altri Paesi dove il tasso di scetticismo è molto alto, soprattutto se lo si rapporta al dramma che viene vissuto da un anno dalla popolazione mondiale.
Moderna: l'inconveniente di San Diego avrà effetti sulle azioni?
Tornando a Moderna, cosa è successo esattamente in California? La decisione dello Stato federale è arrivata dopo l'allarme lanciato dall'epidemiologa Erica S.Pan dell'ospedale di San Diego. Entro 24 ore dalla vaccinazione, sei operatori sanitari hanno avuto reazioni allergiche molto gravi al punto da richiedere urgenti cure mediche.
Tutto ciò è avvenuto con il lotto del vaccino numero 041L20A distribuito a 287 fornitori in tutto lo Stato della California nella settimana che va dal 5 al 12 gennaio. Gli scienziati assicurano che il rischio di anafilassi si manifesta con una probabilità di 1 su 100 mila, il che significa che è del tutto anomalo e inspiegabile quanto è accaduto nella clinica americana.
Il lotto incriminato è subito passato al vaglio della Food and Drug Administration e dei Centers for Disease Control per essere attentamente esaminato. Dal canto suo, Moderna tenta di rassicurare le persone rilevando che in nessun altro centro di vaccinazione che utilizza lo stesso lotto si sono manifestate reazioni avverse di questa gravità
La società farmaceutica probabilmente subirà un contraccolpo a Wall Street, che riapre dopo la chiusura di ieri per il Martin Luther King day. Nel pre-market le azioni Moderna arretrano del 2,28%. Ricordiamo che il titolo dall'inizio del 2021 è salito del 26%, portando a 528% la performance complessiva nell'ultimo anno.