Il business di Hertz Global Holdings si è acceso improvvisamente. Dopo il grande accordo con Tesla per un ordine di 100.000 veicoli elettrici, il colosso delle auto a noleggio ha stretto un'intesa con Uber e Carvana. In sostanza si andrebbe a configurare una sorta di ménage a trois dove i conducenti del colosso dei viaggi a partire dal 1° novembre potranno noleggiare veicoli Tesla da Hertz.
Quest'ultimo smaltirebbe le vetture a noleggio che non vuol più attraverso Carvana, azienda leader nella vendita online di auto usate attraverso una piattaforma tecnologica di facile uso. La reazione in Borsa delle azioni delle società coinvolte è stata positiva nel pre-market di Wall Street, con Uber che sale del 2,2% e Carvana del 3,9%. Mentre Hertz nel mercato OTC è in rialzo dell'8%.
Hertz-Uber-Carvana: i termini dell'accordo
Per entrare nel dettaglio dell'accordo, i conducenti di Uber pagheranno una tariffa settimanale sui veicoli elettrici Hertz, oltre le spese per la ricarica della batteria ed eventuali danni sull'auto. Allo stesso tempo potranno percorrere miglia illimitate. Dal canto suo Hertz copre i costi di finanziamento, l'assicurazione e la manutenzione ordinaria. Gli autisti sono anche incentivati da un contributo di 1 dollaro a corsa per l'utilizzo di auto elettriche e di 0,50 dollari qualora scelgano il passaggio all'auto pulita.
In verità Hertz noleggia vetture agli autisti di Uber dal 2016, solo che adesso saranno aggiunti almeno 50.000 veicoli Tesla entro i prossimi 2 anni. Il lancio inizierà nelle prossime settimane e coinvolgerà le città di Los Angeles, San Francisco, San Diego, DC e Washington. Riguardo le auto che invece verranno cedute sul mercato, queste potranno essere ritirate attraverso la piattaforma di Carvana a partire dal giorno successivo. La società con sede a Tempe, in Arizona, ovviamente guadagna una commissione dal servizio.
Il deal tra le 3 grandi aziende può rappresentare un grande passo verso la transizione alle auto più ecologiche, che ha preso il via con l'investimento di 4,2 miliardi di dollari che Uber effettuerà per acquistare i modelli Tesla.
Per Hertz la partnership risolverebbe 2 questioni cruciali nel settore dell'autonoleggio: in primis il volume d'attività, ovvero quante volte viene effettuato il noleggio del veicolo; in secondo luogo il recupero del prezzo sull'acquisto una volta che l'auto viene venduta sul mercato. In particolare, l'accordo con Carvana potrebbe consentire di cedere la vettura a prezzi non troppo scontati, come accadrebbe con rivenditori e grossisti. In questo modo l'azienda farebbe un eccellente processo di ottimizzazione delle risorse, con risvolti positivi sui margini di profitto.
Hertz: presto la riammissione in Borsa?
Fino a 17 mesi fa sembrava quasi impossibile parlare di riammissione in Borsa per una società in bancarotta e che ha dovuto fare riferimento al Chaper 11 della legge fallimentare statunitense. Alcuni hedge fund come Knighthead Capital Management e Certares Management hanno vinto un'asta per Hertz con un'offerta di 6 miliardi di dollari e ora la società potrebbe nuovamente quotarsi al NASDAQ.
Se si fa riferimento ai numeri del mercato OTC le indicazioni sono incoraggianti, con la capitalizzazione del gruppo cresciuta di 1,2 miliardi di dollari dopo l'annuncio dell'accordo con Tesla lunedì 25 ottobre. Adesso il valore di mercato di Hertz si attesta a 12,9 miliardi di dollari. L'azienda conta molto sul fatto che la tecnologia mobile e la digitalizzazione possano effettuare quella trasformazione del settore in grado di poter rilanciare Hertz ai fasti del passato.