Airbnb ha passato un ultimo anno e mezzo molto tribolato per effetto della pandemia. Le persone hanno drasticamente ridotto gli spostamenti sia per lavoro che per svago, di conseguenza il colosso degli affitti brevi si è trovato in enorme difficoltà con il calo della domanda.
Da quando è iniziata la campagna di vaccinazione e hanno riaperto le attività economiche, il movimento è aumentato e allo stesso tempo si è vista crescere la richiesta per gli alloggi. Adesso la situazione sembra essere giunta a un punto cruciale, perché bisognerà capire quanto il ritorno in sella della pandemia potrà determinare nuovi blocchi e quindi un nuovo intralcio per il business di Airbnb.
Le azioni in Borsa ne hanno risentito e dai massimi di febbraio sono crollate del 37%. Dall'inizio dell'anno il calo invece è di circa il 5%, un dato piuttosto significativo se si pensa che l'indice S&P 500 è in salita del 17%.
Airbnb: 3 motivi per comprare le azioni in Borsa
Gli investitori guardano l'evoluzione della situazione con attenzione prima di lanciarsi a capofitto negli acquisti scommettendo su una ripresa degli affitti come nel periodo pre-pandemico. La pandemia ancora viva rende però tale attesa logorante, per questo è importante avere dei punti di riferimento per potersi orientare.
Secondo l'analista di BTIG, Jake Fuller, le azioni sono da comprare, almeno per 3 ragioni. Innanzitutto i multipli sono diminuiti fortemente da febbraio 2021 ad oggi. All'epoca le azioni scambiavano a 23 volte il fatturato del 2022, mentre oggi a soli 12 volte. Questo può dare il là per un punto di ingresso importante.
In secondo luogo l'esperto sottolinea come Airbnb si trovi in una posizione migliore rispetto alle azioni delle agenzie di viaggio online qualora la variante Delta del Covid-19 dovesse far precipitare la situazione. La dimostrazione verrebbe dal fatto che nel primo lockdown l'attività aziendale è diminuita di meno rispetto a quella dei concorrenti e che oggi è Airbnb è l'unica società ad avere possibilità di tornare ai livelli di prenotazione del 2019.
Allo stesso modo, Fuller ritiene che se viceversa il mercato dei viaggi non dovesse peggiorare per via del Coronavirus, le stime di prenotazione di Airbnb del consensus sono troppo basse. Ad esempio queste prevedono un fatturato di 1,2 miliardi di dollari nel secondo trimestre, di 1,9 miliardi nel terzo, di 5,4 miliardi per tutto il 2021 e di 7 miliardi relativamente al 2022. Fuller invece stima rispettivamente: 1,3 miliardi, 2,5 miliardi, 6,2 miliardi e 7,5 miliardi. Ricordiamo che nel primo trimestre Airbnb ha realizzato vendite per 887 milioni di dollari, in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2020.
La terza motivazione per puntare sulle azioni della società con sede a San Francisco deriva dal settore degli alloggi alternativi. In base alle stime dell'analista il tasso di penetrazione sarà del 30% entro il 2025, mentre nel 2019 si era su livelli del 12%.