Le stime degli utili delle società quotate a Wall Street devono diminuire. È ormai diventata opinione comune che
gli analisti stanno sopravvalutando i guadagni aziendali nei prossimi trimestri, alla luce di quanto sta accadendo a livello macroeconomico. La
Federal Reserve ha già fatto tre aumenti dei tassi d'interesse quest'anno per combattere l'inflazione e, fino alla fine del 2022, attuerà almeno altre 4 strette di 0,5-0,75 punti percentuali.
Questo con molte probabilità porterà l'economia statunitense a una recessione. Poi, bisognerà vedere se questa sarà lieve o profonda, ma le aspettative non sono molto positive. Anche perché l'inflazione ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 40 anni e quindi richiede interventi molto aggressivi sui tassi, che inevitabilmente impatteranno in maniera molto forte su crescita e occupazione.
Inoltre, non sono solo la politica monetaria della Fed e il carovita che soffiano sui venti recessivi, ma anche la crisi degli approvvigionamenti e le tensioni geopolitiche con la guerra Russia-Ucraina. Quindi, in base a quale assunto logico bisognerà mantenere previsioni sugli utili simili a quando l'economia del Paese era in forte ascesa dopo l'ondata pandemica?
In realtà non vi è nessun criterio che supporti questa tesi, ma il punto è che le stime si basano fondamentalmente su quelli che sono stati i risultati dei trimestri passati e, se questi esprimono determinati valori, è difficile non tenerli in considerazione. Le cose però adesso sono drammaticamente cambiate, con una rapidità sconvolgente. Giocoforza, è necessario rivedere le posizioni per non alimentare false aspettative negli investitori.
Wall Street: ecco cosa comprare
Tutto questo però deve tener conto che vi sono aziende che possono continuare a funzionare bene anche quando l'economia generale non lo fa. Magari perché vendono un prodotto o un servizio che i clienti stanno adottando con molta rapidità e ciò porta a una crescita, con vendite e profitti che superano le aspettative. Al riguardo, gli strateghi di Morgan Stanley hanno individuato 3 azioni che sono meno sensibili a una riduzione generalizzata delle stime sugli utili, in quanto le aziende rappresentative sono abbastanza staccate dal contesto macroeconomico. Vediamole di seguito.
Match Group
La società leader degli appuntamenti online sta lanciando in tutto il mondo la sua app Hinge. Gli analisti si aspettano una crescita del fatturato, basato sugli abbonamenti e sulla pubblicità, del 15% a oltre 7 miliardi di dollari entro il 2027, con gli utili per azione che saliranno di oltre il 20%. Le azioni Match nella Borsa di New York dall'inizio dell'anno hanno perso oltre il 40% del loro valore.
Zoom Video Communications
La società di telecomunicazioni con sede a San Josè, California, ha vissuto un momento di grazia durante la pandemia, quando le persone costrette in casa si collegavano in videoconferenza per lavoro o altro. Da allora vi è stato un declino in Borsa, con le azioni Zoom che quest'anno hanno perso il 35%. Le attese però sono molto positive, perché la società si sta espandendo. In base alle stime degli analisti, le vendite dovrebbero aumentare del 13% all'anno a oltre 8 miliardi di dollari entro il 2027.
Eli Lilly & Co
La società farmaceutica è in crescita, con nuovi prodotti che stanno per entrare nelle fasi di test più avanzate. Tra questi vi è Tirzepatide, che tratta la patologia dell'obesità. Le vendite del farmaco porterebbero a un introito di oltre 5 miliardi di dollari entro il 2027. Mentre le vendite complessive dovrebbero aumentare entro lo stesso anno a 45 miliardi di dollari, il che implica una crescita del 9% annuo. Questo significa che l'utile per azione potrebbe incrementarsi del 17%. Le azioni Eli Lilly a Wall Street nel 2022 hanno realizzato una performance del 17%.