Volkswagen potrebbe dare una sterzata decisiva al processo di elettrificazione delle auto attraverso la quotazione in Borsa di una delle sue unità, quella sulle auto di lusso sportive Porsche AG. L'obiettivo è quello di raccogliere fondi da investire nel piano ambizioso sui veicoli elettrici lanciato a marzo.
Da allora il titolo in Borsa ha perso circa il 20% del suo valore, ma questo mese sembra essersi risvegliato e sta salendo di oltre il 13%.La notizia di una possibile IPO di Porsche potrebbe dare maggior vigore alle quotazioni nei prossimi giorni, sebbene il titolo oggi veleggi intorno alla parità. In questo 2021 comunque le azioni Volkswagen hanno finora realizzato una performance poco sopra il 20%.
IPO Porsche: ecco cosa si sa
La seconda casa automobilistica a livello mondiale per produzione di veicoli, dopo Toyota, non ha rivelato molti dettagli sull'operazione che intenderebbe fare. Un rappresentante si è limitato a dire che il gruppo sta valutando tutte le opzioni che aiuterebbero l'azienda a incrementare il suo valore, ma non ha riferito altro.
Secondo alcuni organi d'informazione, Porsche AG potrebbe avere un valore che si colloca tra 45 e 90 miliardi di euro. In caso di IPO, le famiglie Porsche e Piech disinvestirebbero le quote possedute in Volkswagen tramite la holding Porsche SE, che rappresentano il 31% del capitale e il 53% dei diritti di voto, per acquistare le azioni di Porsche in sede di IPO.
Dalla vendita delle partecipazioni del colosso di Wolsburg arriverebbero circa 15 miliardi di euro da destinare nella nuova operazione. Denaro fresco che Volkswagen utilizzerebbe per puntare sulle nuove tecnologie che riguardano l'elettrificazione della catena produttiva, ma anche sui progetti di guida autonoma.
Porsche e Piech comunque dovrebbero rimanere il principale azionista della società guidata da Herbert Diess, davanti allo Stato della Bassa Sassonia che detiene una partecipazione dell'11,8%, con il 20% dei diritti di voto. Il CEO aziendale al riguardo era stato interpellato lo scorso ottobre circa il possibile scorporo di Porsche dal portafoglio Volkswagen e aveva risposto che in realtà l'azienda stava rivedendo la sua struttura, ma senza lasciar trapelare reali intenzioni di divisione.
In verità secondo gli analisti vi sono molte questioni sul tavolo che dovranno essere affrontate, come quella dei sindacati, contro cui Diess ha avuto diversi alterchi nelle ultime settimane per aver proposto un taglio di 30.000 posti di lavoro.
Ad ogni modo, qualora si dovesse procedere a una separazione della società, l'attuale Amministratore Delegato dovrebbe mantenere il ruolo che occupa in questo momento, sebbene salgano le quotazioni del capo del brand, Ralf Brandstätter, a cui proprio Diess aveva ceduto lo scettro lo scorso anno dopo le tensioni sul piano di riduzione dei costi.