Meno di una settimana e Visa comunicherà i risultati relativi al primo trimestre del 2022. La pubblicazione dei dati potrebbe portare fermento sul titolo, perché l’azienda arriva da due anni di trimestrali superiori alle attese. Gli investitori sono interessati a capire se anche l’azienda californiana soffrirà l’impatto del conflitto tra Russia e Ucraina.
Inoltre, da un lato la svolta hawkish della Fed potrebbe favorire il settore finanziario in generale, quello dei pagamenti digitali in particolare. Dall’altro, però, la concorrenza nel settore è particolarmente agguerrita.
Trimestrale Visa: le attese degli analisti
Ma andiamo a vedere le attese del mercato sui dati che Visa rilascerà dopo la chiusura di Wall Street il prossimo 26 aprile. Per quanto riguarda le prospettive reddituali, il consensus elaborato dalla società Zacks Investment Research sulla base delle stime di 14 analisti mostra attese di un EPS di 1,64 dollari per il primo trimestre del 2022. Se confrontato con l'ultimo trimestre del 2021, il dato segnerebbe una lieve contrazione rispetto ai 1,81 dollari riportati lo scorso 27 gennaio.
In un confronto anno su anno l'azienda di San Francisco invece confermerebbe il consolidamento del business. Nei primi tre mesi del 2021 Visa riportò un EPS di 1,42 dollari.
Per quanto concerne il giro d'affari, lo scorso trimestre la società di carte di credito aveva registrato un fatturato di 7,06 miliardi di dollari, rispetto alla stima di consenso di 6,79 miliardi, aumentando l’importo delle entrate del 24,1% rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso.
L'azienda ha anche pagato martedì 1 marzo un dividendo di 0,375 dollari per azione.
Azioni Visa: il quadro tecnico
Nel complesso la società gode comunque di un ampio consenso tra le banche d’affari, con prezzi obiettivo mediamente superiori alle attuali quotazioni di borsa: la media si attesta infatti attorno ai 277 dollari, quasi il 30% in più del valore corrente.
Da un punto di vista tecnico, le quotazioni del titolo sembra abbiano ripreso il trend ascendente e quindi la pubblicazione dei risultati del primo trimestre sarà ancora più cruciale.
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