Una buona notizia per Visa: Amazon ha annullato il divieto fissato per mercoledì 19 gennaio di usare carte di credito della multinazionale americana nel Regno Unito. Lo ha comunicato l'e-commerce in un'email inviata ai clienti britannici e lo ha confermato un portavoce di Visa.
I problemi tuttavia ancora non sono stati del tutto risolti, in quanto le 2 società hanno aggiunto che stanno lavorando a stretto contatto per trovare una soluzione. Il blocco era stato imposto a metà novembre 2021 per via delle alte commissioni applicate dall'azienda dei pagamenti sulle transazioni in terra britannica. La cosa aveva destato scalpore, con le accuse rivolte da Visa nei confronti di Amazon di danneggiare i consumatori.
Visa: le tariffe sulle carte una questione delicata
Quella delle tariffe sulle carte di credito è da lungo tempo una questione spinosa tra commercianti, banche e le più grandi reti di pagamento come Mastercard e Visa. Le lamentele dei rivenditori vertono sul fatto che la spesa è cresciuta tantissimo negli ultimi anni fino a superare solo negli Stati Uniti i 100 miliardi di dollari l'anno. Dopo Brexit la situazione è peggiorata in particolar modo nel Regno Unito, con aumenti considerati eccessivi e che l'anno scorso ammontavano a 150 milioni di sterline.
L'uscita della Gran Bretagna dall'Europa infatti ha rimosso i limiti alle transazioni permettendo così alle multinazionali delle carte di credito di aumentare le commissioni di pagamento transfrontaliero. In base a una ricerca condotta dal British Retail Consortium, nel 2020 i pagamenti con carta hanno rappresentato l'80% delle spese al dettaglio della Gran Bretagna, con le 2 principali aziende che si sono accaparrate il 98% delle commissioni.
Negli anni Amazon aveva provato ad abbattere l'importo delle commissioni pagate dai suoi clienti, incoraggiando i consumatori a utilizzare carte di debito da aggiungere agli account dell'azienda. Inoltre ha anche offerto la possibilità di agganciare i propri conti correnti per effettuare direttamente i pagamenti degli articoli acquistati sulla piattaforma. E poi si è arrivati al gesto estremo di sospendere i pagamenti con carte di credito a partire dal 19 gennaio.
Il gigante fondato da Jeff Bezos comunque non è stato il solo negli ultimi tempi a battagliare contro l'aumento delle commissioni legate alle carte. Nel 2018 la catena di supermercati Kroger non ha più accettato le carte di credito Visa nella sua filiale Foods Co. in California. Nel 2019 ha raggiunto un accordo dopo aver smesso di accettare le carte della rete da Smith's. Qualche anno prima, esattamente nel 2016, Walmart aveva addirittura citato in giudizio Visa per via dei costi di elaborazione dei pagamenti.
Visa e Mastercard comunque hanno posticipato ad aprile 2022 i piani per l'aumento delle commissioni pagate dai commercianti negli Stati Uniti previsto per aprile 2020 e rinviato per effetto della pandemia.
Visa: le azioni in Borsa con il divieto di Amazon
La mossa di Amazon di vietare l'utilizzo delle carte di credito in Gran Bretagna ha creato non pochi problemi a Visa a Wall Street. Infatti da quando è uscita la notizia, il titolo Visa è passato in pochi giorni da 215 dollari a 190 dollari, perdendo quindi il 12% circa. Successivamente è riuscito a recuperare il valore iniziale.
In questo 2022 le azioni comunque quotano poco sotto la parità rispetto al prezzo di apertura anno. La comunicazione della rimozione del divieto ha avuto un effetto positivo sulle altre Borse dove le azioni Visa sono quotate, ad esempio con un rialzo dello 0,60% nella Piazza di Francoforte.