La guerra contro il Coronavirus potrebbe essere giunta alle battute finali. Entro la fine dell'anno, se tutto dovesse andare secondo i piani, arriverà lo scacco matto attraverso il vaccino Pfizer. In Gran Bretagna intanto è partita ieri la vaccinazione e si prevede che 400 mila cittadini britannici saranno sottoposti all'inoculazione prima della fine dell'anno.
Nella stessa giornata è arrivata l'analisi online da parte della Food and Drug Administration che ha dichiarato il vaccino sicuro ed efficace. In settimana si attende il via libera per la somministrazione del farmaco. Ad ogni modo nel report già si afferma che, nei primi 10 giorni dall'iniezione della prima dose, si ha una risposta immunitaria a prescindere dal soggetto sottoposto.
Tutto lascia pensare che l'approvazione a questo punto sia poco più di una formalità. L'ultima a pronunciarsi sarà l'EMA alla fine del mese e poi il ciclo sarà completato. Che il 2021 quindi possa essere l'anno liberatorio da questo incubo che ha destabilizzato un'intera generazione? Lo vedremo, anche perché sarà molto importante tenere alti standard organizzativi nella distribuzione del farmaco.
Vaccino Pfizer: ricavi migliorati con l'approvazione
L'approvazione del vaccino per Pfizer sarà comunque una vera boccata d'ossigeno per il colosso farmaceutico. La società americana quest'anno ha visto precipitare i ricavi rispetto all'anno scorso. Basta contare che nel primo trimestre ha avuto un calo del 7% e nel secondo del 9%. La motivazione sta nel fatto che, a causa della pandemia, tutte le altre cure mediche in cui l'azienda è attiva nei principali mercati hanno subito un forte rallentamento.
La ripresa del terzo trimestre grazie alla congiuntura economica non è bastata a impedire le perdite, che si sono aggirate intorno al 4%. In tutto sono 3 i miliardi in meno incassati in confronto ai primi nove mesi del 2019.
Adesso l'azienda può certamente fregiarsi del titolo di essere arrivata prima di tutti a produrre un antidoto efficace contro il Covid-19. Si presume quindi che a partire dal quarto trimestre 2020 i conti miglioreranno fino ad eccellere nel 2021, allorché verrà effettuata una vera distribuzione di massa in tutto il Mondo.
Wall Street: ecco cosa fare con le azioni Pfizer
Alla luce di tutto questo, le azioni Pfizer vanno comprate? Bisogna partire da alcuni dati. Da quando è stato annunciato il vaccino l'8 novembre, a Wall Street le azioni del gigante farmaceutico hanno messo a segno un +13,32%. Il rialzo ha ribaltato la performance da inizio anno che le vedeva in perdita del 7,1%, aumentando la capitalizzazione della società di ben 26 miliardi dollari. Oggi il valore di mercato del gruppo risulta di circa 229 miliardi, ben superiore ai 216,8 miliardi del 2019.
Cosa significa questo? L'azienda ha sicuramente il vento in poppa in questo momento e le azioni in Borsa potrebbero comportarsi di conseguenza, almeno fino a quando non terminerà tutta la fase approvativa delle Autorità internazionali. Quindi l'attesa almeno per la fine dell'anno è ancora di una crescita del valore azionario.
Considerando un periodo di tempo più lungo, sarà fondamentale valutare la rispondenza da parte delle persone nella scelta di vaccinarsi e anche la concorrenza dovuta all'ingresso di altri vaccini che sono in fase di approvazione o che andranno avanti nei vari stadi della sperimentazione. Ieri il titolo Pfizer ha guadagnato il 3,18% a Wall Street e nel pre-market è in salita del 2%.