Il recupero finale di Wall Street nella serata di ieri impatta sui futures del Vecchio Continente che, impostati in terreno positivo, anticipano un inizio di giornata all'insegna del rimbalzo per i listini europei. Con il focus che rimane sempre rivolto sia all'inflazione che ai timori di una recessione globale, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni avvicinandosi alla soglia dei 21.000 punti, livelli persi 24 ore fa. Nel breve il mancato recupero di queste resistenze dovrebbe far proseguire il movimento ribassista in direzione dei prossimi supporti situati sui 20.600-20.650 punti.
Unicredit: uscita a tempo dalla Russia?
Tra i titoli da monitorare a Milano troviamo Unicredit, sempre alle prese con le dismissioni delle sue attività in Russia. Andiamo a vedere le novità delle ultime ore. L'istituto guidato da Andrea Orcel, per evitare di svendere le proprie attività in Russia, starebbe valutando un'uscita in via provvisoria. Nello specifico si starebbe pensando ad un'operazione strutturata come uno swap o un repo che possa scambiare poste di attivo con controparti che non sono state sanzionate.
L'obiettivo non è solo quello di rientrare in possesso degli asset una volta che la crisi geopolitica sia finita, ma anche di non tagliare i ponti con un mercato che negli anni futuri potrebbe tornare ad essere profittevole. Ricordiamo che nel primo trimestre le attività russe hanno visto ricavi in crescita di quasi l'80% rispetto al trimestre precedente, anche se su questi numeri hanno impattato sia il rally del rublo che il rialzo dei tassi di interesse.
Azioni Unicredit: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce lo studio del grafico. La nuova fase correttiva presente sul titolo Unicredit e partita nel mese di giugno dagli 11 euro, ha spinto nella giornata di ieri i prezzi a perdere la soglia dei 9 euro. Nel breve periodo il mancato recupero di questi livelli verrebbe letto negativamente dal mercato, aprendo la porta a nuove discese verso gli 8,60 euro e successivamente sui minimi degli ultimi 17 mesi situati sui 7,90-8 euro. Nel caso si dovesse realizzare questa view importante sarebbe la tenuta di questi supporti per evitare un ritorno sui minimi del novembre 2020 posizionati sui 6,15-6,25 euro.
Al contrario il ritorno oltre i 9 euro potrebbe innescare un recupero delle quotazioni che avrebbero un primo target sui 9,40 euro e a seguire la soglia dei 10 euro. Solo l'eventuale break di queste resistenze farebbe proseguire il rimbalzo in direzione dei 10,50 euro, oltre i quali si aprirebbero le porte per i massimi di giugno posti nei pressi degli 11 euro.
Vuoi seguire l'operatività giornaliera di Pietro Origlia sul mercato azionario italiano? Iscriviti al servizio PIT Trading