La controversa vicenda dell'acquisizione di Twitter da parte di
Elon Musk si arricchisce di un nuovo capitolo, che rappresenta un ulteriore motivo perché l'imprenditore miliardario si ritiri dall'
accordo da 44 miliardi di dollari.
La questione riguarda un'affermazione all'inizio di questo mese dell'ex-capo della sicurezza del social network, Peiter Zatko, con la quale vengono messe in evidenza gravi carenze nella gestione dei dati personali degli utenti. Tra le mancanze dell'azienda risulterebbero i software obsoleti, l'occultamento di informazioni sulla violazione dei dati e l'inefficienza della piattaforma nelle difese contro gli hacker.
Gli avvocati di Musk hanno preso la palla al balzo, riferendo in un deposito normativo di martedì 29 agosto che le accuse di Zatko mettono in luce come Twitter abbia violato l'accordo. Ciò sosterrebbe una "cattiva condotta di vasta portata, con conseguenze gravi per il business dell'azienda". In particolare, la lettera depositata sottolinea come il senior managemen di Twitter fosse a conoscenza di tutto ciò ma avesse "ignorato e cercato di offuscare".
Ricordiamo che l'ex-alto funzionario alla sicurezza della società di San Francisco è stato licenziato all'inizio del 2022. Twitter non ha per il momento rilasciato alcuna dichiarazione, sebbene in precedenza avesse definito le denunce di Zatko sulla sicurezza "una falsa narrativa sull'azienda".
Twitter: le carte giocate da Musk per evitare l'acquisizione
Musk ormai sta lottando con ogni mezzo per sganciarsi dall'acquisizione di Twitter, che probabilmente reputa troppo costosa in rapporto alle diverse problematiche che comporterebbe in termini di sicurezza. Da diverso tempo il numero di uno di Tesla conduce una battaglia per far emergere quanti realmente siano gli account robot della piattaforma social, dando per scontato il fatto che le informazioni che arrivano da Twitter non rispecchino la realtà.
La società guidata da Parag Agrawal ha sempre sostenuto che
spam e bot rappresentino meno del 5% degli account e, in ragione di questo, ha citato il mese scorso Musk in giudizio per costringerlo a dar seguito alla sua proposta di acquisizione. A giudizio di Twitter, il 50enne di origine sudafricana sta cercando ogni pretesto possibile perché si defili da un impegno preso. Mentre secondo alcuni critici,
l'uomo più ricco del mondo punta a rinegoziare l'accordo, per ottenere uno sconto considerevole sul prezzo d'acquisto.
Adesso Musk tenta la carta Zatko, portandolo in giudizio, al fine di dimostrare che la piattaforma dell'azienda social sia vulnerabile ai guasti dei data center e agli attacchi esterni. L'appuntamento è quindi per il 17 ottobre, quando inizierà il processo nel Delaware e si decideranno le sorti di questa disputa che dura da parecchio tempo.