Anche se in recupero rispetto ai minimi intraday, la nuova settimana si apre all'insegna della debolezza per i mercati azionari europei, che pagano le possibilità sempre più crescenti di banche centrali aggressive in tema di rialzo dei tassi di interesse.
In questo clima che vede una volatilità in netta risalita, il FTSE Mib cerca di confermarsi oltre i 21.750 punti, sopra i quali si potrebbero avere ulteriori recuperi in direzione della soglia dei 22.000 punti. Solo nel caso in cui quest'ultimi livelli dovessero essere lasciati alle spalle, si avrebbe un primo segnale di positività.
Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo Ferrari, che negli ultimi giorni sta soffrendo la possibile Ipo di Porsche da parte di Volkswagen. Andiamo a vedere i dettagli.
Ferrari: IPO Porsche problema per il cavallino?
Sono degli ultimi giorni i rumors che vedrebbero Volkswagen sognare di replicare il successo della Ferrari in borsa quotando Porsche. La decisione finale dovrebbe essere presa nella prima decade del mese di settembre, ma i pre-ordini sono incoraggianti e fanno pensare ad una valutazione della società tra i 60 e gli 85 miliardi di euro. Le risorse in arrivo verrebbero utilizzate da Volkswagen nella transizione energetica.
Nei primi 6 mesi delll'anno in corso Porsche ha visto un utile netto a 3,2 miliardi di euro e prevede per fine 2022 un utile tra i 4,1-6,1 miliardi di euro. Nel caso non ci fossero debiti e valutando la società tra i 60 e gli 85 miliardi di euro, questo implicherebbe un multiplo sulle vendite 2021 di 2-3 volte mentre sull'ebit dell'anno passato il multiplo salirebbe tra i 12-17 volte.
Ricordiamo che il cavallino, in scia agli ultimi dati, tratta quasi 8 volte le vendite e 32 volte l'ebit, risultando quindi a premio rispetto all'azienda tedesca. Se per Banca Akros l'Ipo di Porsche non dovrebbe rappresentare un problema, al contrario per Mediobanca Securities la valutazione e l'andamento del business futuro di Porsche dovrebbe essere guardato a vista.
Azioni Ferrari: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere l'impostazione dell'azione nel breve e medio periodo. La debolezza innescatasi nel mese di agosto sta mettendo a repentaglio quel trend rialzista partito sul titolo Ferrari dai minimi di giugno in area 161,50 euro. Nel breve termine importante sarà la ripresa dei 200 dollari, sopra i quali sono possibili allunghi verso i 207,5 euro e successivamente in direzione dei massimi degli ultimi mesi nei pressi dei 215 euro. Sarà solo nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere superati, che l'azione riprenderebbe il suo trend ascendente verso i 220 euro e a seguire 225-226 euro.
Al contrario il mancato ritorno oltre la soglia dei 200 euro verrebbe letto negativamente dal mercato, con possibili vendite che riporterebbero i prezzi verso i 195 euro e successivamente l'area dei 190 euro. Fondamentale sarà la tenuta di questi supporti per evitare un test del titolo sui prossimi supporti situati nelle vicinanze dei 180 euro.
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