Telecom Italia starebbe studiando un break-up delle sue attività attraverso separazione tra una società della rete e una dei servizi, riporta Libero. Nella prima dovrebbero confluire i 30.000 dipendenti, nella seconda gli altri 13.000.
Non sarebbero previsti tagli ma la riconversione di molti dipendenti alle nuove attività. L’operazione potrebbe essere annunciata nei prossimi giorni. I sindacati hanno chiesto un incontro urgente al nuovo Direttore Generale Pietro Labriola che con ogni probabilità potrebbe essere nominato CEO a gennaio.
Telecom Italia: contro-piano a KKR prevede spin-off della rete
Nella NetCo sarebbe previsto il conferimento di circa 22 miliardi di debiti e i restanti 7 miliardi sulla ServiceCo. Il progetto prevederebbe in questo caso lo spin off della rete e il controllo di Cassa Depositi e Prestiti, ma attraverso Open Fiber mentre la società di servizi potrebbe essere rilevata da Vivendi.
Quest’ultima punterebbe a creare una minoranza di blocco nel caso il fondo statunitense andasse avanti con il progetto dell'OPA. Ma soprattutto elaborare un piano alternativo che potrebbe sarebbe presentato a ridosso del Consiglio di Amministrazione del 2 marzo.
Non sono in agenda altri Cda prima di questa data. Il fondo KKR potrebbe quindi aspettare fino a fine gennaio 2022 e poi lanciare un’OPA che da amichevole diventerebbe ostile.
TIM: per Draghi la priorità è tutelare infrastruttura, occupazione e tecnologia
Al momento il governo non è in condizione di dire nulla sul dossier Telecom Italia. La situazione "è in rapida evoluzione", ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Nel futuro assetto societario la priorità sarà tutelare occupazione, infrastruttura e dotazione tecnologica, ha spiegato Draghi, rispondendo a una domanda sul futuro della società, in attesa che arrivi l'ufficialità dell'offerta di OPA da parte di KKR.
"Dobbiamo vedere cosa sta succedendo, ma la configurazione societaria a cui si arriverà, creata dagli azionisti o dall'azione del governo, dovrà permettere di raggiungere questi obiettivi". Al momento però, "non c'è una strada predeterminata", ha precisato il premier.