La giornata di ieri a Wall Street è stata a dir poco da incorniciare per Tesla. Le azioni del produttore di auto elettriche hanno sfondato quota 1.000 dollari con un rialzo del 12,66% e la società ha superato 1.000 miliardi di capitalizzazione.
Quanto basta per allungare la distanza tra Elon Musk e Jeff Bezos nella classifica degli uomini più ricchi del mondo. Il 50enne sudafricano ha portato la sua fortuna a 288,6 miliardi di dollari, guadagnando solo ieri 36,2 miliardi. Tesla invece è diventata la quinta società quotata in Borsa di maggior valore negli Stati Uniti.
Tutto è partito da un ordine da 4,2 miliardi lanciato da Hertz Global Holdings per l'acquisto di 100 mila veicoli Model 3, in quello che è uno dei più grandi ordini di auto elettriche mai visti. All'annuncio sono schizzate (+9,40%) anche le azioni della società di noleggio nel mercato OTC americano, aggiungendo una capitalizzazione di 1,17 miliardi di dollari a un'azienda che veniva valutata questa estate meno di 8 miliardi.
Accordo Tesla-Hertz: i vantaggi per le due società
Ma che cosa effettivamente rappresenta l'accordo di Hertz con Tesla per le due aziende? Questo potrebbe segnare un punto di svolta importante per Palo Alto, perché non solo riceve un ordine a un prezzo medio per auto di 42.000 dollari, ma soprattutto introduce le auto elettriche nel mainstream sfruttando la campagna pubblicitaria di Hertz.
Il passo dal noleggio delle auto Tesla all'acquisto diretto a quel punto potrebbe essere breve. E ciò aprirebbe la strada verso grandi obiettivi di vendita per il prossimo anno, con alcuni analisti che stimano una capacità di consegne di 1,5 milioni di veicoli.
Una spinta propulsiva verrebbe dagli stabilimenti di Austin e Berlino, prossimi all'apertura, mentre gli impianti in Cina e in California sono in piena espansione. I modelli Tesla saranno ben equipaggiati e in piena visibilità nei saloni espositivi delle auto a noleggio di Hertz, che ha affermato farà installare anche migliaia di stazioni ricarica negli Stati Uniti e in Europa.
Dal canto suo la compagnia con sede in Florida attirerebbe maggiore clientela grazie al crescente interesse verso i veicoli non a combustione interna. Al riguardo, nonostante il rallentamento nel terzo trimestre del mercato automobilistico americano dovuto alla crisi degli approvvigionamenti, le auto elettriche vendute sono aumentate del 60% su base annuale.
Inoltre in un sondaggio realizzato da Pew Research Center è stato rilevato come il 40% degli americani prenda in considerazione il prossimo acquisto di un veicolo elettrico. L'Amministratore Delegato di Hertz, Mark Fields, ha definito questa una grande opportunità non solo per il business attuale dell'azienda, ma anche per svolgere un ruolo centrale nello sviluppo dell'industria moderna dell'automotive.
Elon Musk consolida il primato tra gli uomini più ricchi del mondo
Dopo l'ordine di Hertz, la ricchezza personale di Elon Musk ha raggiunto vette inimmaginabili. Con un patrimonio di 288,6 miliardi l'enfant prodige vale più di colossi come Exxon Mobil e Nike. Inoltre, il nuovo record delle azioni Tesla a 1.024 dollari farà scattere anche una nuova tranche di stock option. Bisogna ricordare che circa 2/3 del patrimonio di Musk è direttamente legato ad azioni e opzioni dell'azienda di cui è co-fondatore e Amministratore Delegato. Adesso la distanza con Jeff Bezos si fa più marcata nella classifca Bloomberg Billionaires, con il numero uno di Amazon che vanta una fortuna di 192,6 milioni di dollari.
Un'ombra però si avvicina minacciosa sulle ricchezze dei paperoni di Wall Street e proviene dal Congresso degli Stati Uniti. In questi giorni, il Presidente della Commissione Finanze al Senato, Ron Wyden, democratico dell'Oregon, sta pianificando un'imposta sui guadagni non realizzati per coloro che hanno un patrimonio superiore a 1 miliardo di dollari o che hanno conseguito un reddito maggiore di 100 milioni di dollari per 3 anni consecutivi.
Elon Musk ci entrerebbe in pieno nella schiera dei miliardari tassati, in quanto tutta la sua ricchezza in sostanza è in forma cartacea, avendo poche risorse liquide. In base ai documenti della società, il CEO non prende alcuno stipendio e una parte della sua partecipazione è impegnata a garanzia di prestiti personali. Negli ultimi mesi ha anche annunciato di voler vendere tutte le sue proprietà per impegnarsi nella grande missione dello spazio che accompagna ormai tutta la sua visione terrena.