Royal Dutch Shell è stata al centro di parecchie turbolenze che hanno finito per pesare sul titolo dall'inizio della pandemia. Le quotazioni azionarie della major petrolifera da allora infatti avevano più che dimezzato il loro valore di Borsa. Negli ultimi 12 mesi un rialzo del 24% le ha collocate al di sotto delle principali concorrenti come Exxon Mobile che ha guadagnato il 54% e British Petroleum che ha realizzato una performance del 30%.
Una delle questioni che hanno scosso la società è stata l'iniziativa ad ottobre del 2021 da parte del fondo attivista Third Point che, nella sua funzione di importante azionista del gruppo, ha chiesto in una lettera agli altri azionisti una separazione delle attività aziendali in 2 diverse entità: una incentrata su gas e petrolio e una sulle energie pulite. Lo smantellamento dell'azienda è una possibilità ancora oggetto di valutazione, ma non è affatto escluso che l'azienda rimanga integra.
Nel frattempo, verso la fine dello scorso anno la società ha annunciato l'abbandono della doppia classe di azioni a favore di una struttura unica e lo spostamento della residenza fiscale dall'Olanda al Regno Unito. A partire dal 24 gennaio cambierà anche la denominazione, ma le azioni rimarranno quotate nelle Borse di Londra, Amsterdam e New York.
Shell: 3 catalizzatori per le azioni
Molte delle vicissitudini che hanno interessato l'attività aziendale sono state assorbite dal mercato, che ora potrebbe tornare ad acquistare in maniera vigorosa il titolo della società energetica, sulla base di 3 importanti catalizzatori.
Il primo riguarda la promessa di aumentare i dividendi e di effettuare piani di buyback azionari fino al 2025, restituendo agli azionisti tra il 20% e il 30% dei flussi di cassa futuri. Tra questi vi è un introito di 9,5 miliardi di dollari dalla vendita a ConocoPhillips del giacimento petrolifero del bacino di Permiano, di cui 7 miliardi di dollari saranno distribuiti agli azionisti.
Il secondo fa riferimento al passaggio di Shell alle basse emissioni di carbonio come base per la crescita futura dell'azienda. Nel mese di ottobre 2021 è stato fissato l'obiettivo di ridurre del 50% la quantità di CO2 estratta entro il 2030 rispetto a quanto fatto nel 2016.
Il terzo fattore d'acquisto delle azioni si basa sui vantaggi delle forniture limitate di energia e dei prezzi che rimarranno alti per un certo periodo. Attualmente Shell è l'unica ad avere 3 attività in franchising separate dove ognuna è leader di mercato. Inoltre l'azienda possiede la più grande rete mondiale di stazioni di servizio, potendo contare su 46.000 unità, che diventeranno 55.000 entro il 2025.
Azioni Shell: per gli analisti sono da comprare
Gli analisti sono molto ottimisti sulle azioni Shell, consigliandone l'acquisto. Jason Kenney, analista di Santander, ha affermato che gli investitori apprezzano gli sforzi dell'azienda di ripristinare la reputazione di fornitore di liquidità per gli azionisti, nonché la sua trasformazione energetica a basso contenuto inquinante. L'esperto ha una valutazione Buy sulle azioni.
Biraj Borkhataria, analista di RBC Capital Markets sottolinea che Shell ha un free cash flow elevato e le azioni scambiano a sconto se paragonati ai multipli dei diretti concorrenti. Per questa ragione stima che le quotazioni cresceranno del 46% rispetto ai valori attuali.