Dopo una giornata praticamente piatta, i principali indici di Borsa del Vecchio Continente si avviano a concludere la seduta vicini ai livelli di chiusura di ieri, con il focus rivolto ai verbali della Fed in arrivo tra poche ore.
In questo contesto il FTSE Mib cerca di riportarsi oltre la soglia dei 27.000 punti, sopra i quali si avrebbe una continuazione del recupero innescatosi nella giornata di ieri. Tra i titoli sotto osservazione a Milano troviamo Saipem che, secondo alcuni rumor, starebbe pensando ad una maxi manovra dopo il profit warning comunicato il 31 gennaio.
Saipem: ecco i possibili piani per la ricapitalizzazione
Nonostante una decisione non sia stata presa, Saipem starebbe considerando una manovra finanziaria che, tramite sia un'iniezione di capitale che alle vendita di alcuni asset, potrebbe portare nella casse quasi 4 miliardi di euro.
Questo è quanto riporta Bloomberg, secondo cui la società starebbe valutando un aumento di capitale da 2 miliardi, lavorando al tempo stesso con le banche per estendere la linea di credito revolving da 1 miliardo di euro. A ciò si aggiungerebbe la possibile cessione della divisione drilling da cui, secondo le indiscrezioni, il gruppo potrebbe ricavare 1 miliardo di euro.
Al contrario per Il Sole 24 Ore, il CdA si riunirà il 15 marzo per dare il via libera sia al nuovo piano che alla manovra finanziaria indispensabile per risollevare i conti. Nello specifico i punti chiave del programma sarebbero un aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro (a carico dei soci), potenziali dismissioni (drilling) ma soprattutto rifocalizzazione su quelle attività che hanno storicamente reso Saipem un’eccellenza
Azioni Saipem: analisi tecnica e strategie operative
È un trend fortemente ribasissta quello presente su Saipem, le cui quotazioni continuano a rimanere vicine ai minimi di periodo posizionati in area 1,11 euro. L'eventuale rottura di questi livelli andrebbe ad indebolire ulteriormente il quadro grafico, aprendo la strada per ulteriori discese fin verso la soglia dell'euro.
Al contrario, primi e timidi segnali di positività giungerebbero solo con il recupero dei minimi di ottobre 2020, posti nei pressi degli 1,27 euro. Oltre tale zona i corsi potrebbero innescare un rimbalzo in direzione degli 1,35 euro e, a seguire, 1,50 euro.