Prezzo dell’oro in focus: l’evoluzione della crisi bancaria negli Stati Uniti ed il progressivo indebolimento del dollaro in vista di una pausa nel processo di strette della Federal Reserve, stanno spingendo il metallo giallo in direzione dei nuovi massimi storici. Grazie ad un +2,7% messo a segno nelle ultime cinque sedute, da inizio anno il prezzo dell’oro in versione spot ha guadagnato 12 punti percentuali tornando a sfidare quei massimi storici fissati ad agosto 2020 a 2.070,48 dollari l’oncia.
“La ricerca di sicurezza da parte degli investitori, che ha spinto i prezzi sopra i 2 mila dollari, è ancora presente sul mercato”, ha commentato Bob Haberkorn, Senior market strategist di RJO Futures.
Prezzo Oro: le banche centrali continuano a spingere la domanda
Questa mattina il World Gold Council ha pubblicato il Gold Demand Trends relativo al primo trimestre 2023. Dallo studio emergono due forze rialziste, la prosecuzione degli acquisti da parte delle Banche centrali ed il ritorno degli acquirenti cinesi, ed altrettante ribassiste, il contributo negativo in arrivo dagli ETF e la debolezza del mercato indiano. Nel primo trimestre, la domanda di oro è scesa del 13% rispetto all'anno precedente attestandosi a 1.081 tonnellate. Tenendo conto anche gli acquisti OTC (Over The Counter), le richieste hanno evidenziato un incremento di un punto percentuale a 1.174 tonnellate.
Come detto, le Banche centrali si sono confermate acquirenti nette, aggiungendo 228 t alle riserve globali. Gli investimenti in lingotti e monete sono cresciuti del 5% rispetto all'anno precedente (302 t) mentre, i deflussi dagli ETF, sebbene modesti (-29 t), hanno generato un pesante calo su base annua rispetto ai consistenti afflussi registrati nel 1° trimestre del 2012. Il consumo globale di gioielli è rimasto praticamente invariato a 478 tonnellate.
L'uso dell'oro nel settore tecnologico ha continuato a risentire del difficile clima economico. La domanda è crollata a 70 tonnellate, il secondo trimestre più basso dall’inizio della serie di dati (2000).
La modesta crescita della produzione mineraria (+2%) e del riciclaggio (+5%) ha portato a un aumento marginale dell'offerta totale di oro nel 1° trimestre, che ha raggiunto le 1.174 tonnellate. L'aumento del riciclaggio è stato in gran parte dovuto all'aumento dei prezzi dell'oro.
Per quanto riguarda le prospettive per l’anno in corso, il WGC stima una forte domanda da investimento mentre i settori della gioielleria e della tecnologia potrebbero soffrire. Le Banche centrali continueranno a spingere la domanda anche se, si legge nel report, il dato complessivo dovrebbe attestarsi al di sotto dei livelli record registrati nel 2022.
Prezzo Oro: il quadro grafico
Dal grafico del prezzo dell’oro emerge come il test della media mobile a 100 giorni in area 1.820, avvenuto nella prima metà di marzo, abbia innescato il movimento rialzista che ha prima portato al superamento dei 1.950 dollari e poi sopra quota 2 mila dollari.
L’approdo in quota 2.050 ha indebolito i corsi che sembrerebbero diretti ad un retest dei 1.990 dollari, importante supporto statico e livello in cui i prezzi testeranno la trendline ottenuta dai minimi fatti segnare dai prezzi dell’oro il 21 ed il 22 marzo. Da questo livello potrebbe partire una nuova operazione rialzista con target 2.100 dollari e stop loss fissato a 1.840 dollari.
Chi volesse investire al ribasso, il breakout del livello dinamico citato potrebbe far partire una correzione in grado di spingere ad un nuovo test della MM100: da 1.980 si potrebbe quindi investire al ribasso in direzione 1.920. L’operazione verrebbe invalidata dall’approdo a 2.045 dollari.
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