Sale la temperatura per la trimestrale di Netflix, che verrà rilasciata questa sera a mercati chiusi. Gli investitori sono particolarmente nervosi perché la guidance durante il rapporto del primo trimestre è stata a dir poco disastrosa. In quell'occasione, la società aveva comunicato la perdita di 200 mila abbonati e soprattutto ne aveva previsto 2 milioni in meno nel secondo trimestre. Quanto è bastato per far affondare le azioni del gigante dello streaming a Wall Street di quasi il 70% quest'anno.
Tutto ciò ha portato a un cambiamento radicale nella politica aziendale, come ad esempio l'introduzione della pubblicità nell'offerta di abbonamento, in modo da compensare gli introiti in meno derivanti dal calo dell'utenza. Inoltre, Netflix ha annunciato misure per ridurre la condivisione della password negli account, cosa che ha portato tanta gente a guardare gli spettacoli del palinsesto senza pagare un centesimo.
Trimestrale Netflix: le attese degli analisti
Adesso, cosa realmente attendersi dai dati del secondo trimestre? La società prevede ricavi per 8,05 miliardi di dollari ed EPS di 3 dollari. Il consensus è nei paraggi, dal momento che stima un fatturato di 8,04 miliardi di dollari e utili per azione di 2,96 dollari. A contribuire all'entità dei risultati sarà il debutto della stagione 4 di Stranger Things in questo secondo trimestre, che dopo Squid Game è la serie televisiva più vista in assoluto. Ma ovviamente tutta l'attenzione sarà catalizzata sul numero degli abbonati.
Gli investitori drizzeranno le antenne anche per conoscere i
dettagli sui piani pubblicitari dell'azienda. La scorsa settimana Netflix ha firmato un accordo di partnership con Microsoft in merito al lancio della strategia pubblicitaria. L'annuncio è arrivato un po' a sorpresa, in quanto le ipotesi erano che le più serie candidate ad occupare il ruolo di Microsoft fossero Google e Comcast. Alla fine si è preferito il sodalizio con il colosso fondato da
Bill Gates per una questione di concorrenza con gli altri due contendenti.
Gli analisti comunque vedono abbastanza nero per i prossimi mesi. John Hodulik di UBS, ritiene che ci sarà un crollo degli abbonati in linea con quanto indicato nella guidance del primo trimestre, ma ha tagliato le previsioni di crescita per il terzo trimestre da 2,8 a 1,3 milioni di unità, mentre il consensus di Wall Street stima un livello di 1,9 milioni. L'esperto, inoltre, ha sforbiciato le stime sugli utili per quest'anno e per prossimi due, precisando che le misure per abbattere la condivisione degli account e l'introduzione della pubblicità miglioreranno la situazione finanziaria, ma gli effetti si vedranno dopo 1 o 2 anni.
La visione abbastanza offuscata di Hodulik è supportata da quella di Mark Mahaney, analista di Evercore. Quest'ultimo considera le stime di Wall Street sugli abbonati ragionevoli sia per questo che per il successivo trimestre. Tuttavia, Mahaney vede alcuni potenziali svantaggi nella debolezza macroeconomica in corso, nella competizione con le altre aziende del settore e in un terzo trimestre caricato eccessivamente di contenuti. A suo giudizio, comunque, nel breve termine vi sono pochi catalizzatori per il titolo in Borsa, ma nel medio-lungo periodo "il lancio di un ad-tier potrebbe migliorare la situazione".