È fissata per oggi la data di scadenza per la presentazione delle offerte non vincolanti per l'acquisizione del 48,3% dell'emittente francese Métropole 6 (M6). Tra i concorrenti in gara ha guadagnato posizioni MediaForEurope (MFE), il gruppo di media e telecomunicazioni italiano guidato da Pier Silvio Berlusconi, che oggi farà la sua proposta. MFE trae vantaggio dalla rottura della trattativa tra la società tedesca RTL del gruppo Beterlsmann che controlla M6 e la Tf1 della famiglia Bouygues per ragioni legate all'Antitrust.
La rosa dei soggetti interessati vedrebbe anche la partecipazione del magnate della logistica francese Rodolphe Saadè, che sta sondando il terreno per preparare una grande offerta. Questo per MFE potrebbe essere un avversario molto duro, visti i legami stretti di Saadè con i Bouygues e l'assenza di altre attività nel campo dei media. Gli analisti ritengono che bisognerà investire almeno 700-800 milioni di euro per accaparrarsi l'emittente televisivo, ma in Francia già danno per scontato il successo di Saadè.
Ad ogni modo, in questi giorni JP Morgan, advisor di RTL, ha invitato le società a presentare esclusivamente offerte in contanti entro venerdì 23 settembre. A quel punto la banca d'affari americana negozierebbe con i pretendenti per spuntare le migliori condizioni possibili per M6. RTL comunque ha tenuto a precisare che la tempistica non è un problema, quindi di non sentire alcuna pressione dal dover vendere il canale televisivo a tutti costi. "Il consolidamento nel mercato è destinato ad avvenire prima o poi, decideremo in base al test se vendere o meno", ha affermato l'Amministratore Delegato Thomas Rabe.
MFE: ecco perché potrebbe spuntarla
MFE potrebbe essere fuori gioco? Non del tutto. Gli assi nella manica della compagnia con sede ad Amsterdam sono diversi. Innanzitutto, nel marzo del 2021 aveva fatto l'offerta più generosa, ma RTL aveva preferito portare avanti le trattative con Tf1. Insieme però le due emittenti avrebbero capitalizzato due terzi del panorama televisivo francese, il che ha fatto emergere le problematiche dell'Antitrust, per cui un possibile accordo è stato bloccato. Proprio questo potrebbe essere un altro cavallo di battaglia del gruppo di Cologno Monzese, dal momento che operando in Italia sarebbe al riparo dal possibile veto dell'Autorità di regolamentazione francese.
Tuttavia, occorre dire che da 18 mesi a questa parte le condizioni sono cambiate, sia perché il contesto economico generale ora è molto delicato, sia perché nel frattempo MFE ha investito altro capitale per acquisire le quote di minoranza di Mediaset Espana. Quindi, sarà difficile riproporre la stessa offerta interamente in contanti. Se poi, tutto questo si unisce al fatto che in partenza vi sia un concorrente già favorito, riuscire a spuntarla non sarà impossibile ma molto complicato, a giudizio degli esperti.