Il 2023 sarà l'anno di Meta Platforms, Amazon e Google. A dirlo è il magnate della pubblicità Martin Sorrell. L'Amministratore delegato di S4 Capital ritiene che le prospettive per le Big Tech statunitensi siano molto interessanti, nonostante i licenziamenti che hanno caratterizzato l'ultimo periodo: nell'ambito di una politica di razionamento dei costi, le aziende tecnologiche americane nell'ultimo anno hanno lasciato a casa oltre 60 mila dipendenti (
Alphabet si adegua alle altre Big Tech e annuncia licenziamenti).
Si tratta di misure che si sono rese necessarie dopo un 2022 caratterizzato da alti tassi d'interesse che hanno reso il business delle società tech più problematico, a causa dell'aumento dei costi di finanziamento. Tra l'altro, l'aumento della concorrenza ha creato sfide competitive che hanno ridotto i margini, già compressi con i più alti costi di input derivanti dalla crisi degli approvvigionamenti.
Big Tech: la Cina sarà il motivo del rilancio
Una società che è pronta a "ad un forte rimbalzo" è Meta Platforms, ha dichiarato Sorrell al World Economic Forum di Davos. "Penso che vedrete Meta tornare estremamente forte quest'anno che, grazie ai reels (i video brevi, ndr) ed al messenger in versione business, sarà in grado di affrontare la concorrenza di TikTok e di altri concorrenti nei video di breve durata".
Il gigante social sta cercando di risalire dopo un 2022 da incubo, caratterizzato da un
forte rallentamento della spesa pubblicitaria online e dalla concorrenza di rivali del calibro di TikTok. A questo si è aggiunto il cambio delle politiche sulla privacy di Apple, ma soprattutto
le spese, valutate da più parti eccessivamente elevate, per la costruzione del metaverso. Tutto ciò ha portato Meta ad annunciare a novembre il taglio del 13% del suo personale, corrispondente a 11 mila unità.
Per Sorrell, la rinascita di Meta partirà dalla riapertura della Cina, che libererà risorse per la pubblicità online. Allo stesso modo Pechino sarà il trampolino di lancio per società come Alphabet e Amazon. "La riapertura dell'economia cinese rappresenterebbe un fatto di enorme importanza per le grandi aziende tecnologiche, poiché le imprese cinesi che vogliono crescere all'estero sono da sempre la seconda fonte di utili per società come Meta, Amazon e Alphabet".
Lo scorso anno il Dragone ha paralizzato la sua attività produttiva con misure restrittive per tentare di raggiungere l'obiettivo dello zero-Covid nel Paese. I contagi però hanno continuato a crescere e nel frattempo l'economia cinese ha subito un brusco rallentamento. Questo, insieme alle proteste di piazza dei cittadini contro i blocchi, ha convinto le autorità ad abbandonare la linea dura, consentendo al virus di circolare e ponendo le basi per il rilancio dell'economia.