La meme mania non si arresta a Wall Street. L'ultima giornata di Borsa ha registrato ancora guadagni eccezionali dei titoli coinvolti nello short squeeze: AMC è aumentato del 14,80%, GameStop del 12,74% e BlackBerry del 13,78% per citare le azioni più emblematiche. Anche nella giornata di oggi il pre-market preannuncia grandi acquisti in scia all'entusiasmo generale che si è nuovamente impossessato dei social trader.
Cosa abbia riacceso l'interesse non è di chiara definizione nel senso che, a differenza di quanto capitato qualche mese fa, non vi è solo la sfida di Davide contro Golia consumata nelle piattaforme di Reddit. Forse oggi è anche presente qualcosa che riguarda la programmazione aziendale e la capacità di riscatto di aziende come AMC che venivano date in bancarotta.
Meme stock: cosa succede nel mercato delle opzioni
L'effetto collaterale di questa frenesia ha letteralmente travolto il mercato delle opzioni, che è esploso come mai successo prima. Durante la scorsa settimana sono passati di mano 11,6 miliardi di dollari in contratti derivati aventi come sottostante le azioni AMC, ovverosia più di quelli totali di SPDR S&P 500 ETF Trust, Invesco QQQ Trust e Tesla messi insieme.
Questo rende l'idea di quanto gli investitori puntino sulle azioni meme approfittando di un premio pagato relativamente esiguo rispetto alla quantità di titoli controllati. Ricordiamo che ogni opzione americana ha come sottostante 100 azioni, quindi ad esempio un solo contratto di AMC movimenterebbe ai prezzi attuali un controvalore di 5.500 dollari.
Per gli operatori sfruttare questo strumento permette di puntare sul titolo senza perdere il treno dei rialzi, ma al contempo limitando il rischio di una veloce ricaduta. Il commercio delle opzioni è stato protagonista per la verità anche durante la precedente fase, quando le performance giornaliere di GameStop e simili erano spesso a tre cifre.
L'effetto leva che si viene a creare tenderà verosimilmente ad amplificare tutto, rischiando di esasperare il mercato, con le posizioni dei venditori allo scoperto che sono sul punto di precipitare da un momento all'altro. Questo discorso è ancora più evidente quanto più le preoccupazioni di un improvviso crollo si assottigliano ed emerge la percezione che i titoli meme possano continuare a salire bruciando tutti i record storici.
Meme stock: è allarme volatilità
Il trading sulle opzioni però deve fare i conti sempre con la volatilità implicita, componente cruciale di ogni strategia su questi prodotti derivati. Infatti, quando essa è molto alta, le opzioni costano di più rendendo in moltissimi casi poco conveniente un'operazione, a meno che non si abbini l'acquisto con altre opzioni vendute.
Normalmente la volatilità tende a salire in un mercato ribassista, perché aumenta in quel caso la paura. Qui però siamo di fronte ad un mercato rialzista e in teoria le opzioni dovrebbero valere di meno, cosa che in realtà potrebbe non essere più così tra poco.
La violenza delle oscillazioni infatti ha fatto alzare lo stato d'allerta e quindi il mercato tende a far pagare di più le opzioni che vende. E' quanto sta succedendo riguardo ad AMC ad esempio, dove la volatilità attesa ha raggiunto il livello più alto da 4 mesi.
Secondo Chris Murphy, co-responsabile della strategia dei derivati di Susquehanna, le relazioni tradizionali tra volatilità e azioni sono state capovolte nei titoli meme. La domanda a questo punto è: cosa potrebbe succedere se improvvisamente ci dovesse essere un crollo di queste azioni sul mercato? Quest'ultimo potrebbe impazzire, a parere di alcuni analisti, una cosa che spaventerebbe tutti.