Occhi puntati oggi a Piazza Affari su Stellantis. Il colosso automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA sarà oggetto di attenzione per l'IPO di Aramis, il gruppo francese specializzato nella vendita di auto di cui detiene il controllo con il 70% della quota di capitale.
Dopo aver ricevuto alla fine del mese scorso l'autorizzazione alla quotazione alla Borsa di Parigi da parte dell'AMF, l'Authority francese per i mercati finanziari, Aramis ha fissato il prezzo dell'Offerta Pubblica Iniziale in una forchetta tra 23 e 28 euro per azione.
L'obiettivo dell'azienda è quello di incassare una somma cha va da 446 e 481 milioni di euro da tutta l'operazione, con Stellantis che ha fatto sapere che non venderà alcuna azione durante la fase prima della quotazione ufficiale e manterrà il controllo societario.
Aramis Group: chi è che cosa fa
Aramis Group è stata fondata nel 2001 da Guillaume Paoli e Nicolas Chartier. Attualmente opera in 4 Paesi Europei quali Francia, Spagna, Regno Unito e Belgio. A marzo di quest'anno ha acquisito la compagnia britannica CarSupermarket, la quale rappresenta un valore aggiunto per il fatturato aziendale.
Per l'esercizio che si chiuderà al 30 settembre 2021, Aramis stima ricavi che superano gli 1,25 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 831 milioni dell'anno chiuso al 30 settembre 2020. Le previsioni sono frutto di un aumento di auto vendute del 35%, fino a 45.000 unità. Nel 2022 il giro d'affari dovrebbe arrivare a 1,5 milioni di euro di ricavi grazie a un +30% di immatricolazioni.
L'IPO era stata annunciata lo scorso marzo e si aspettava l'approvazione dell'AMF del documento di registrazione per la quotazione a Parigi e del prospetto informativo. Diventando pubblica, Aramis punta ad accelerare un percorso di crescita che dura da anni e di migliorare la visibilità tra i clienti e i partner, con l'ambizione di diventare il primo sito online per l'acquisto di auto usate.
Così almeno è stato dichiarato da parte del Presidente del gruppo Nicolas Chartier e dell'Amministratore Delegato Guillaume Paoli. Stellantis è diventato socio nel 2016, quando ancora era PSA, ma è diventato azionista di maggioranza a seguito della fusione che vi è stata con FCA.
Stellantis: vanno comprate le azioni in Borsa?
La reazione finora in Borsa di Stellantis è stata pacata, con il titolo in rialzo dello 0,40%. La società negli ultimi mesi sta moltiplicando gli sforzi nell'ambito della transizione energetica e recentemente Oliver Francois, AD di Fiat e CMO di Stellantis, ha affermato che la gamma di prodotti FIAT sarà completamente elettrica tra il 2025 e il 2030.
Il gruppo inoltre ha premiato gli azionisti con un dividendo straordinario di 32 centesimi per azione staccato il 21 aprile 2021. Dall'inizio dell'anno le azioni sono in crescita del 45% e negli ultimi 12 mesi hanno incamerato un guadagno del 114%, raggiungendo il massimo storico.
Sul titolo gli analisti sono molto positivi. La scorsa settimana Equita SIM ha confermato la raccomandazione buy, con un prezzo obiettivo di 20 euro dai 17,5 attuali. Banca Akros invece ha fissato a 18,4 il target price, precisando che le notizie negative riguardo la carenza dei chip e che costeranno all'azienda una perdita produttiva del 20/22%, sono già state scontate dal mercato.