Tra due mesi potrebbe finire l'incubo Covid-19. Questa specie di precognizione arriva invece da JP Morgan e questo accende la curiosità più che altro in ottica di investimenti. La banca d'affari americana però ne è convinta: ad aprile concludersi tutto.
Ci sono tutta una serie di fattori che supporterebbero la previsione. In primis vi sarebbe un'accelerazione delle inoculazioni dei vaccini, che si aggiungerebbe all'immunità naturale e alla stagionalità che è un antidoto potente contro i virus influenzali.
E le varianti? No problem, secondo gli analisti di JP Morgan i nuovi ceppi si accompagneranno al calo generalizzato delle infezioni da Covid-19, come dimostra l'analisi statistica riguardo i dati sulle vaccinazioni.
JP Morgan: perché la variante britannica non è una minaccia
La stima degli esperti di JP Morgan si fonda tutta sulla statistica. In sostanza, è stato rilevato che dopo le feste il picco di contagi in Gran Bretagna e negli Stati Uniti è stato identico, sebbene in USA la variante britannica non fosse stata ancora individuata.
Un altro esempio emblematico è la Danimarca. Il Paese del Nord Europa ha visto un aumento dei casi più rapido addirittura di USA e Regno Unito durante il periodo festivo. Successivamente, una volta che si è diffusa la variante inglese, si è registrato un calo di infezioni più veloce.
All'interno degli Stati Uniti poi, Florida e California hanno superato il picco di gennaio in via anticipata rispetto alla media del Paese. Questo è estremamente significativo dal momento che sono i due Stati più infettati dal ceppo britannico.Tutto quanto cosa dimostrerebbe? Che questa variante segue lo stesso percorso del Covid originario. Di conseguenza, a mano a mano che va avanti la vaccinazione, verrebbe neutralizzata con lo stesso ritmo.
Gli studiosi di JP Morgan hanno evidenziato che per ogni 10% di vaccini somministrati, i nuovi casi di Coronavirus sono 117 in meno per milione di persone. Se si considera una media di 230 casi di contagio su un milione, in un tempo massimo di 70 giorni il Covid potrebbe essere messo all'angolo. Sempre nell'ipotesi che non spuntino problematiche legate alla distribuzione delle fiale e all'organizzazione sanitaria.
JP Morgan: dove investire con una ripresa più rapida del previsto
Sarà effettivamente così? Una cosa sicuramente è inconfutabile. L'attuale ciclo di vaccinazione avrà la capacità di stanare e di neutralizzare il virus nella fascia della popolazione in cui fa più danni. Gli over 65 rappresentano il 50% dei ricoveri e l'85% dei decessi, indi per cui è naturale pensare che rendere inoffensivo il Covid su quel terreno significa aver in gran parte risolto il problema.
Ammettendo quindi che la profezia di JP Morgan si verifichi, cosa succederà ai mercati finanziari? Gli analisti della banca reputano che l'economia si porterà dietro le scorie nocive del virus per lungo tempo, però le società più direttamente collegate alla ripresa potrebbero giovarsi dell'effetto sorpresa. Infatti il mercato non si aspetta una fine della pandemia così immediata.
In questo contesto, le azioni dei settori energetici avrebbero un'impennata sospintie dalla risalita delle materie prime, mentre i titoli bancari verrebbero sostenuti dalla fiducia per una ritrovata stabilità finanziaria. Al contrario, qualche problema potrebbe sorgere per i titoli tecnologici, che hanno guidato i rialzi di Wall Street durante tutto il periodo pandemico e che potrebbero soffrire un ritorno di fiamma verso le azioni maggiormente correlato con i cicli economici.