Le decisioni della BCE, di alzare i tassi di interesse dello 0,5% ed anticipare ulteriori strette sul costo del denaro anche nei prossimi mesi, impattano in maniera pesante sui listini azionari del Vecchio Continente che si avviano a chiudere la giornata facendo segnare una delle peggiori performance degli ultimi mesi. In questo contesto il Ftse Mib perde la soglia dei 24.000 punti e apre le porte ad una correzione più estesa che potrebbe spingersi fin verso i 22.700-22.650 punti e successivamente i 22.200-22.150 punti.
Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo Intesa Sanpaolo che ha comunicato di rispettare tutti i requisiti patrimoniali stabiliti dalla Bce. Andiamo a leggerli nello specifico.
Intesa Sanpaolo: rispettati i requisiti patrimoniali chiesti dalla BCE
L'istituto bancario guidato da Carlo Messina, ha comunicato di aver ricevuto da parte della Bce la decisione finale per quanto riguarda il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal prossimo anno, dopo gli esiti riguardanti il processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP). Il requisitio patrimoniale da rispettare in termini di Common Equity Tier1 ratio è stato fissato all'8,88%.
A determinare questo valore sono lo SREP, che in termini di Total Capital Ratio è pari al 9,72% e comprende il livello minimo di Pillar 1 all'8%, ed un minimo di Pillar 2 dell'1,72%. I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo alla fine del terzo trimestre dell'anno in corso, vedono un Common Equity Ratio Tier1 al 12,6% ed un Total Capital Ratio al 17,5%. Tutto questo deducendo dal capitale i 3,4 miliardi di euro di buyback, i 2,29 miliardi di euro di dividendi maturati nel periodo gennaio-settembre 2022 e le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier1. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce lo studio del grafico nel breve e medio termine.
Azioni Intesa Sanpaolo: analisi tecnica e strategie operative
È un vero e proprio sell-off quello che sta caratterizando in queste ore il titolo Intesa Sanpaolo, con i prezzi che stanno perdendo gli importanti supporti e minimi delle ultime settimane situati in area 2,05 euro. Nel breve periodo una conferme dei corsi sotto tali livelli farebbe proseguire quella correzione innescatasi il 18 novembre 2022 dai 2,22 euro e che potrebbe spingere l'azione a testare l'importante soglia psicologica dei 2 euro, dove peraltro transita la media mobile a 50 sedute. Nel caso in cui anche questi sostegni non riuscissero ad arrestare la spinta ribassista, aumenterebbero le possibilità di andare a rivedere i prezzi sugli ex massimi di settembre 2022 situati in area 1,93 euro.
Al contrario un primo segnale di positività si avrebbe nel caso in cui il titolo riuscisse a portarsi oltre i 2,10 euro, dove transita la trendline ribassista che parte dai massimi di novembre 2022. Sopra questi livelli si dovrebbero avere nuovi allunghi in direzione dei 2,15 euro e successivamente i 2,22 euro. Sarà solo con un ulteriore superamente di tali livelli che si avrebbe un rafforzamento del trend, con possibili nuovi rialzi fin verso i 2,30 euro.
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