Intel ha deciso di sfidare la concorrenza cinese con la produzione del BonanzaMine, il nuovo chip di estrazione Bitcoin di seconda generazione. Allo stato attuale a dominare il mercato vi sono i produttori cinesi Bitmain e MicroBT, con una tecnologia all'avanguardia che fornisce prestazioni alle macchine estrattive che altri non sono riusciti a imitare finora.
Adesso è arrivato il gigante di Santa Clara che all'inizio del mese di febbraio aveva presentato l'iniziativa. Questa sembra trovi concretezza con la società di pagamenti digitali Block e le aziende minerarie Griid Infrastructure e Argo Blockchain, che riceveranno il primo lotto entro la fine dell'anno.
I dettagli che riguardano soprattutto l'efficienza energetica e il prezzo non sono stati ancora forniti, sebbene l'attesa sia di un salto di qualità notevole rispetto al chip di prima generazione, che è molto indietro rispetto a quello di Bitmain ad esempio. Quello dell'efficienza energetica è un aspetto essenziale, in quanto il costo energetico è la componente di spesa maggiore per gli estrattori di Bitcoin.
Intel: cosa significa il suo ingresso per i miners Bitcoin
Cosa significherà l'ingresso di Intel in questa nicchia di mercato? Per gli Stati Uniti potrebbe voler dire molto perché le 2 aziende cinesi che dominano il settore lo fanno proprio nel territorio americano, visto che Pechino ha letteralmente bannato qualsiasi tipo di attività che avesse a che fare con le criptovalute. Quindi avere un produttore che ha sede nel luogo avrebbe una risonanza importante per il Paese e per tutto il settore delle criptovalute.
I miners troverebbero il grande vantaggio di prezzi più concorrenziali nell'hardware, venendo meno il potere di determinazione dei produttori cinesi. I benefici non si esauriscono a questo, ma si allargano al punto da far pensare che il colosso americano possa davvero scalare il settore.
Ad esempio, il modello di prezzo dei produttori esistenti non è fisso, nel senso che essi mettono a disposizione degli acquirenti i preordini dei loro ultimi modelli di macchine che hanno nell'inventario, ma i compratori sapranno solo al momento della spedizione quanto sarà effettivamente il costo effettivo, senza avere a disposizione neppure una fascia di prezzo. La ragione sta anche nel fatto che i produttori cinesi non hanno molto controllo sui prezzi dei propri fornitori, di conseguenza hanno meno controllo sul prezzo finale delle loro macchine minerarie.
Intel invece offrirà un prezzo fisso e questo sarà un vantaggio non da poco, perché darà maggiori garanzie di prevedibilità. A differenza degli altri, l'azienda americana potrà esercitare un maggiore controllo sul prezzo finale per effetto dell'influenza che ha nel settore dei semiconduttori. Dave Perrill, amministratore delegato di Eden Prairie, ha affermato che i clienti vogliono chiarezza e quindi sapere se i prezzi delle macchine per l'estrazione di Bitcoin non cambieranno del 50% data la volatilità del mercato del settore crittografico.
Un altro fattore a favore di Intel riguarda la manutenzione. Una migliore gestione di tutte le fasi che si riferiscono alla garanzia, alla riparazione e alla gestione dei rifiuti potrà rallentare l'ammortamento dei dispositivi minerari, quindi con risparmio dei costi per gli estrattori. L'attesa almeno è che tali servizi si associno a un hardware che sia qualitativamente superiore.
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