Nel giorno della Federal Reserve, i futures del Vecchio Continente un inizio di seduta all'insegna della cautela. In questo contesto e dopo il recupero delle ultime due giornate, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 26.550 punti, sopra i quali sono possibili ulteriori allunghi in direzione dei 26.750 punti e a seguire verso i 26.850-26.900 punti.
Al ribasso è da monitorare sempre la soglia dei 26.000 punti, in quanto la perdita di questo intorno andrebbe a riattivare la fase correttiva con primi obiettivi posizionati sui 25.600-25.550 punti. Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo Hera, che comunicato i dati di bilancio dell'anno passato.
Hera: i dati finanziari del 2022
Hera ha comunicato i dati di bilancio del 2022, che si chiude con tutti i principali indicatori economico-finanziari in generale crescita ed in alcuni casi superiori alle attese degli analisti. Grazie all'incremento delle materie prime la società ha registrato ricavi quasi raddoppiati da 10,55 miliardi di euro del 2021 agli attuali 20,08 miliardi di euro. In aumento di oltre il 6% risulta anche il margine operativo, a 1,295 miliardi di euro, grazie alla buona performance dell’area ambiente ed energy. Batte le attese degli analisti l'utile netto, in rialzo di oltre il 4% a 372,3 milioni di euro, mentre sale il debito che si attesta a 4,249 miliardi di euro con un con debito netto/MOL pari a 3,28 volte.
Nel corso dell'anno passato Hera ha consolidato le sue posizioni di primo operatore nel settore ambiente, secondo nell’idrico e terzo nell'energy, con oltre 3,5 milioni di clienti in quest'ultimo segmento. Gli investimenti operativi hanno raggiunto i 709,5 milioni di euro, in aumento del 20,5% rispetto al 2021. I principali interventi hanno riguardato impianti, reti e infrastrutture ma soprattutto il settore delle rinnovabili, con la società che ha ampliato la capacità produttiva di biometano di circa il 50%. In scia ai dati comunicati Hera ha deciso di aumentare di oltre il 4% il dividendo a 0,125 euro per azione.
Ricordiamo infine che solo un mese fa la società ha presentato il nuovo piano industriale al 2026 che prevede investimenti superiore ai 4 miliardi di euro e che saranno rivolti per il 60% a beneficio di business regolati e per il 40% a favore dei business a mercato libero. Nel corso del periodo, l'utile netto è visto in crescita di oltre il 3% annuo, e il dividendo dovrebbe raggiungere gli 0,15 euro nel 2026. Andiamo ora a vedere quali sono le attese nel breve e medio periodo sull'azione.
Azioni Hera: analisi tecnica e strategie operative
Nonostante il rimbalzo delle ultime sedute, non cambia al momento il trend ribassista presente sul titolo Hera che ha spinto le quotazioni il 13 marzo dai 2,80 euro di inizio anno fin verso i 2,30 euro. Nel breve termine, per avere un segnale di positività i corsi dovrebbero spingersi oltre le prime resistenze poste nei pressi dei 2,54 euro, dove transita l'indicatore daily del Supertrend. La rottura di questi livelli accompagnata dai volumi, potrebbe porre le basi per un recupero con primo obiettivo sui 2,6 euro, dove passa la trendline ribassista che parte dai massimi del 2023, e successivamente spingersi verso i 2,75 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle queste aree resistenziali che aumenterebbero le chance per ulteriori allunghi in direzione dei massimi di novembre 2022 in area 2,85 euro.
Al contrario, il mancato ritorno oltre i 2,6 euro verrebbe letto negativamente dal mercato, aprendo la porta a nuovi ribassi che avrebbero un primissimo target sui 2,30 euro. L'eventuale discesa sotto quest'ultimi livelli andrebbe a riattivare il trend discendente, con nuovi obiettivi situati sui 2,25 euro e successivamente i 2,15 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni non riuscissero ad arrestare le vendite, si aprirebbero le strade per un ritorno sui minimi degli ultimi 6 anni posti sulla soglia dei 2 euro.
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